Comunicato stampa - 19 aprile, 2007
Un nuovo rapporto pubblicato oggi dalle sezioni olandese e francese di Amici della Terra (Milieu Defensie e Les Amis de la Terre), divulgato in Italia da Greenpece, denuncia come continui la deforestazione illegale praticata dal gruppo italiano "Fipcam" in Camerun.
La Foresta Africana dei grandi primati, che si estende attraverso Camerun, Repubblica Centroafricana, Congo Brazzaville, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Equatoriale e Gabon, è in grave pericolo a causa delle attività di estrazione intensiva del legno.
La Fipcam, secondo il rapporto, avrebbe sfruttato illegalmente
oltre 700 ettari di foresta, invadendo le foreste che dovevano
essere assegnare alla municipalita' di due villaggi contigui. Il
caso e' stato poi denunciato all'Osservatore Indipendente della
legalita', che si e' recato sul posto e ha confermato i fatti, ma
il rapporto ufficiale non e' mai stato pubblicato. Questo caso non
fa che confermare come l'illegalita' in Camerun sia tutt'altro che
sparita. "Lungi dall'essere sotto controllo, il settore del legno
in Camerun continua ad essere caratterizzato da corruzione,
illegalita' e conflitti con le comunita' locali - commenta Sergio
Baffoni, di Greenpeace - E' incredibile che la Banca Mondiale
ancora ritenga credibile riproporre in altri paesi, come il Congo,
la stessa ricetta gia' rivelatasi fallimentare in Camerun".
L'Italia è il primo importatore di legno dal Camerun, con
un'importazione annuale di 146.050 metri cubi di segati, 32.636
metri cubi di tronchi e 49.242 metri cubi di sfogliati . Per gran
parte di questo legno non vi è modo di escludere importazione
illegale. Molte imprese che operano nelle foreste di questo paese
sono a capitale italiano, tra cui la Fipcam. Questa è, assieme alla
Fip della Costa d'Avorio, partner commerciale di importanti imprese
italiane come la "Bruno Pavimenti in Legno".
"Il governo italiano e' il vero responsabile di questo flusso
commerciale illegale e distruttivo. L'Italia continua ad aprire le
proprie frontiere - e quelle europee - alle imprese coinvolte nel
taglio illegale" conclude Baffoni. Greenpeace chiede al governo
italiano di indagare sulle attivita' delle imprese a capitale
italiano assicurarne un comportamento responsabile. Bisogna poi
varare una legge che vieti le importazioni di legno di origine
illegale o incerta.