Comunicato stampa - 1 luglio, 2008
Il tribunale di Aomori in Giappone ha stabilito che i due attivisti pacifisti di Greenpeace dovranno trascorrere 23 giorni in stato di detenzione, il massimo del tempo permesso dalla legge giapponese in mancanza di accuse. I due attivisti sono stati arrestati dopo aver denunciato il più grosso scandalo mai scoperto nella storia del controverso programma di caccia baleniera sostenuto dal governo giapponese: i marinai rubano e contrabbandano la carne di balena. Uno dei due attivisti Toru Suzuki in sciopero della fame da nove giorni è stato ricoverato in ospedale per una flebo e poi di nuovo trasferito in carcere.
A Roma di fronte alla sede dell’ambasciata giapponese attivisti di Greenpeace in manette hanno protestato contro l'ingiusto arresto dei due attivisti che hanno scoperto il più grosso scandale sul furto e contrabbando di carne di balene.
Junichi Sato e Toru Suzuki sono stati arrestati nonostante
abbiano subito offerto alla polizia la loro piena collaborazione e
abbiano presentato una documentazione scritta sulla loro inchiesta.
Dal giorno del loro arresto quasi 190 mila persone hanno inviato
lettere al Governo giapponese chiedendo il rilascio di Junichi e
Toru e che fosse avviata un'indagine completa sullo scandalo del
furto di carne di balena. In tutto il mondo - 33 città e 29 nazioni
- gli attivisti hanno protestato davanti alle ambasciate giapponesi
aprendo striscioni con la scritta "Giustizia per Greenpeace,
giustizia per le balene".
"Con questa ulteriore custodia cautelare, Junichi e Toru
dovranno trascorrere 23 giorni in stato di detenzione senza accuse,
pur avendo fornito alle forze di polizia tutte le informazioni. È
molto più del tempo che il Pubblico Ministero ha impiegato a
investigare sulle prove presentate da Greenpeace riguardo al furto
e contrabbando di carne di balena" commenta così Gerd Leipold,
direttore esecutivo di Greenpeace International. "Le autorità
giapponesi devono occuparsi con urgenza delle indagini sui crimini
che l'industria baleniera e parte del Governo vogliono occultare,
non di come sono state ottenute le prove".
In un messaggio inviato ai sostenitori tramite i loro legali,
Junichi e Toru hanno ringraziato per la solidarietà ricevuta da
tutto il mondo, aggiungendo: "Abbiamo ancora bisogno del vostro
aiuto. Ci è stato imposto di restare in prigione per altri dieci
giorni senza accusa. Per favore incitate i vostri amici a inviare
un'e-mail al governo giapponese, se ancora non l'hanno fatto.
Continuate a seguire le notizie di Greenpeace su altre azioni che
potreste intraprendere e assicuratevi che la richiesta di indagare
sullo scandalo di carne di balena che abbiamo svelato sia udita
forte e chiara qui in Giappone".