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Chiude il reattore n.2 di Ikata in Giappone

Comunicato stampa - 13 gennaio, 2012
Con la chiusura del reattore n.2 di Ikata, avvenuta la scorsa notte, oggi in Giappone rimangono in funzione solo 5 reattori dei 54 esistenti. Nonostante un inverno piuttosto rigido, la chiusura del 90 per cento del nucleare giapponese non sta provocando alcuna carenza di energia elettrica nel Paese.

"È chiaro che il Giappone non ha bisogno del nucleare, una fonte insicura e rifiutata dalle persone - sostiene Junichi Sato, direttore di Greenpeace Giappone - Greenpeace ha denunciato la totale inadeguatezza delle simulazioni sulle quali si basano le procedure di sicurezza dei reattori, con una Commissione di sicurezza nucleare che riceve donazioni dal settore energetico. Oltre agli scandali dell'industria nucleare, è chiaro che il sistema di controllo nucleare è totalmente insufficiente" - aggiunge Sato.
"Senza una adeguata comprensione delle cause dell'incidente di Fukushima, e senza una revisione appropriata delle procedure e dei piani di emergenza per ogni singolo reattore, nessuna centrale in Giappone dovrebbe venir riaccesa. Oramai il governo giapponese dovrebbe aver chiare le disastrose conseguenze economiche, umane, ambientali e sanitarie di una catastrofe nucleare" - conclude Sato.

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