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Spagna, impossibile la coesistenza con gli OGM

Comunicato stampa - 5 aprile, 2006
L'avanzare degli ogm in Spagna, l'unico paese europeo in cui sono coltivati su vasta scala, sta causando enormi problemi di contaminazione alle altre colture, e minacciando la sussistenza degli agricoltori stessi. lo denuncia Greenpeace, nel rapporto "coesistenza impossibile", reso noto oggi all'apertura della conferenza organizzata dalla commissione europea a vienna sul tema della coesistenza tra specie tradizionali e specie geneticamente modificate. dalla vicenda emerge come la coltivazione degli ogm minacci sia la biodiversità agricola che la libertà di scelta dei consumatori.

I coltivatori spagnoli di mais danno fuoco alle proprie coltivazioni dopo aver scoperto che sono state contaminate dai vicini campi di mais geneticamente modificato.

Il rapporto, sulla base di analisi di laboratorio e campionature in quaranta campi di mais spagnoli, convenzionali e biologici, documenta che in almeno un quarto dei casi si è registrata la contaminazione non voluta con Ogm. In alcuni casi, la contaminazione è arrivata addirittura a percentuali del 12.6%. In molti casi gli agricoltori hanno subito perdite economiche, non riuscendo più a vendere il mais contaminato al prezzo concordato per le varietà non transgeniche e biologiche. In ben tre casi analizzati sono state contaminate varietà locali di mais, frutto di anni di selezione che ora non potranno più essere impiegate.

"Questo rapporto è un avvertimento per l'Italia, la Commissione e per l'Europa in generale, sui pericoli delle produzioni transgeniche" commenta Federica Ferrario, responsabile Ogm di Greenpeace. "Le rassicurazioni di alcune autorità e di multinazionali come Monsanto e Syngenta, che gli impatti legati alla coltivazione di Ogm possono essere controllati e minimizzati si sono dimostrati una favola. L'esperienza spagnola dimostra l'impossibilità della cosiddetta 'coesistenza'"

Greenpeace chiede alle autorità spagnole di sospendere immediatamente la coltivazione degli Ogm, per tutelare i consumatori e gli agricoltori convenzionali e biologici che vedono il frutto di anni di lavoro compromesso per gli interessi delle multinazionali del biotech. L'Italia non può che proseguire sulla strada dell'Ogm free, come è stato già chiesto da cittadini, agricoltori e dalla maggioranza delle regioni.