Comunicato stampa - 26 maggio, 2005
Greenpeace e la Federazione Coreana del Movimento Ambientalista - KFEM hanno ricevuto minacce contro l'occupazione pacifica della fabbrica di carne di balena a Ulsan, Sud Corea. Da più di un mese, infatti, attivisti di Greenpeace provenienti da tutto il mondo hanno costruito, proprio nei pressi della fabbrica, l'Ambasciata delle Balene, con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli che corrono le balene del pianeta, in vista della prossima riunione della IWC che si terrà ad Ulsan a partire dal 20 giugno 2005.
L'"Ambasciata delle balene" costruita da Greenpeace ad Ulsan, in Corea del Sud, per difendere le balene in occasione della IWC 2005.
Greenpeace e la Federazione Coreana del Movimento Ambientalista
(KFEM) hanno ricevuto minacce contro la pacifica occupazione della
fabbrica di carne di balena a Ulsan, Sud Corea, portata avanti da
oltre un mese. Alcune gruppi locali hanno annunciato in una lettera
e con una conferenza stampa che alle 18,00 di oggi si recheranno
all'"Ambasciata delle balene" per distruggerla. Con lo scopo di
portare all'attenzione i pericoli che corrono le balene del
pianeta, l'Ambasciata è stata costruita da attivisti di Greenpeace
provenienti da Italia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Usa,
Brasile, Austria, Colombia, Slovacchia, Danimarca, Canada, Nuova
Zelanda, Australia e Repubblica Ceca.
"L'Ambasciata delle Balene e la nostra sicurezza sono minacciate
con il pretesto di voler celebrare la giornata degli Oceani proprio
in questo luogo. Ma come può il Governo prendere seriamente in
considerazione la possibilità di celebrare la giornata degli Oceani
in un luogo destinato alla costruzione di una fabbrica di carne di
balena? Sarebbe divertente, se non fosse così drammatico per le
sorti delle balene" ha dichiarato Jim Wickens, campagna oceani di
Greenpeace International.
Greenpeace e KFEM affermano che la costruzione di una fabbrica
di carne di balena non farà che accelerare la scomparsa delle poche
balene rimaste nei mari coreani. Questo significa industrializzare
il commercio di carne di balena, un business che secondo le
previsioni degli scienziati porterà all'estinzione di queste
balene. In Corea, le balene possono essere portate a terra e
vendute per la loro carne solo se catturate accidentalmente. In
Corea, tuttavia, si verificano catture accidentali di balena con un
tasso cento volte superiore a qualsiasi altro paese in cui non è
consentito il commercio di carne di balena. "Non occorre essere dei
geni per capire che in un paese dove una balena morta vale più di
100.000 dollari l'industria della pesca incoraggia la caccia
illegale di balena" afferma ancora Wickens. "E' come costruire una
fabbrica di avorio in Kenya per gli elefanti uccisi
accidentalmente!".
Le minacce agli attivisti arrivano proprio ora che in Corea si è
riacceso il dibattito sulla caccia alle balene e solo poche
settimane prima che Ulsan ospiti la 57° riunione della Commissione
baleniera internazionale (International Whales Commission-Iwc) dal
20 al 24 giugno. Per Greenpeace la Corea sta lanciando il chiaro
segnale di voler seguire la tattica del governo Giapponese:
giustificare la caccia commerciale di balene con la scusa della
ricerca scientifica. Questa tesi è avvalorata dai programmi
approvati dal Governo Coreano di eliminazione mirata di diverse
centinaia di delfini nei prossimi anni. Intanto, il governo coreano
definisce la fabbrica come un check point per gestire in modo
sostenibile dal punto di vista ambientale e sanitario le carcasse
di balene catturate accidentalmente.
"E' abbastanza chiaro qual è la verità che si nasconde dietro
questi presunti motivi sanitari; queste balene sono destinate ad
alimentare l'industria della carne di balena, un'industria che
condurrà le balene coreane all'estinzione entro la fine della
nostra generazione," ha dichiarato Yeyong Choi di FFEM.
Greenpeace sarà presente anche quest'anno all'Iwc, in Corea, per
proseguire la sua campagna per fermare la caccia alle balene, così
come fa da quasi trent'anni.