Comunicato stampa - 19 gennaio, 2007
Inverno torrido al sud e devastanti cicloni al nord, ma non è solo l'Europa ad essere colpita dagli effetti dei cambiamenti climatici in queste prime settimane del 2007. Anche gli Stati Uniti accusano il colpo degli effetti del riscaldamento globale e la neo presidentessa della Camera, Nancy Pelosi, ha appena creato una Commissione che lavorerà su iniziative tese a ridurre l'effetto serra. Il tutto per la felicità di Al Gore: il suo film "The Unconvinient Truth" non potrebbe essere più attuale, specialmente in Italia.
Cambiamento climatico e scioglimento dei ghiacciai.
I cambiamenti climatici sono una realtà e da diverso tempo anche
le maggiori compagnie assicurative internazionali diffondono dati e
rapporti. Il settore finanziario infatti registra su scala globale
danni crescenti dovuti ai fenomeni climatici estremi. Secondo
Munich Re (Climate Change and Disaster Losses: Understanding and
Attributing Trends and Projections, 2006) i danni totali dovuti ai
cambiamenti climatici a livello mondiale sono passati da una media
di 4 miliardi/anno negli anni ottanta, a 40 miliardi/anno negli
anni novanta. Nel 2005 si è avuto il picco, sfiorando quota 225
miliardi. I danni assicurati sono invece passati da 400
milioni/anno negli anni ottanta a 83 miliardi nel 2005.
Secondo la compagnia assicurativa Swiss Re (The effects of
Climate Change: storm damage in Europe on the rise, 2006), le
perdite dovute a tempeste invernali come quella causata dal ciclone
Kyrill sono attualmente pari a 2,6 miliardi di euro in Europa. Tra
80 anni si potrà raggiungere quota 3,5 miliardi di euro. Questo
metterà a dura prova la capacità delle assicurazioni di far fronte
ai rischi dei cambiamenti climatici e la Società avverte che
occorrerà studiare soluzioni concertate con altri soggetti del
mondo economico e sociale.
"Quello a cui stiamo assistendo è un primo monito degli effetti
del riscaldamento globale sul Pianeta" commenta Francesco Tedesco,
responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. "Per
fermare il riscaldamento globale bisogna che i Paesi
industrializzati abbattano le proprie emissioni del 30 per cento al
2020 e di oltre il 60 per cento al 2050. L'iniziativa della
Commissione Europea di proporre un obiettivo unilaterale di
abbattimento del 20 per cento al 2020 è coraggioso, ma non
sufficiente". Occorre fare di più: l'Italia è in colossale ritardo
nel rispetto degli obblighi di Kyoto e delle rinnovabili, servono
obiettivi vincolanti al 2020.