Comunicato stampa - 2 ottobre, 2006
La Ebro Puleva, colosso mondiale del riso, che controlla il 30 per cento del mercato europeo di questo cereale, ha annunciato di aver bloccato tutte le importazioni dagli Stati Uniti a causa della contaminazione da riso geneticamente modificato della Bayer. In una lettera indirizzata a Greenpeace, il presidente della società ha dichiarato: "Siamo dispiaciuti che il riso americano sia stato contaminato dagli Ogm, ma per questo motivo da agosto 2006 abbiamo deciso di bloccare tutte le importazioni di riso dagli Stati Uniti".
Il riso Ogm minaccia il centro della biodiversità di questa pianta in Asia, così come la diversità culturale dei Paesi coltivatori di riso.
La Ebro Puleva rende noto che non effettuerà più acquisti dagli
Stati Uniti finché la situazione non tornerà sotto controllo. Il
riso verrà comprato da altri paesi, a eccezione della Cina che
continua ad avere problemi di contaminazione del proprio riso con
Ogm. "Con il divieto assoluto di importare riso dagli Stati Uniti,
la Ebro Puleva sta sperimentando sulla propria pelle quanto sia
reale e oneroso il rischio di contaminazione" puntualizza Federica
Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. "I governi dei
Paesi dove si coltivano o importano Ogm non devono più esporre
agricoltori, consumatori e ambiente a questi enormi rischi".
I coltivatori americani di riso hanno già dato il via ad azioni
legali del valore di milioni di dollari contro la Bayer Crop
Science. Già lo scorso gennaio sono state trovate partite di riso
destinate all'esportazione contaminate con riso Ogm Bayer LL601.
Questa varietà, utilizzata unicamente in campi sperimentali
terminati nel 2001, non è mai stata autorizzata per il consumo
umano in nessun paese del mondo, eppure, a settembre 2006, analisi
commissionate da Greenpeace hanno rivelato che i prodotti in
vendita nei supermercati europei erano contaminati da questo riso
illegale, costringendo i supermercati stessi a ritirare i prodotti.
"La Ebro Puleva sta agendo responsabilmente in difesa dei
consumatori e del mercato. Sa che i consumatori non vogliono Ogm
nei propri piatti" continua Ferrario "sollecitiamo l'Unione europea
a rafforzare in modo più rigoroso le normative".