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VIII Eco-guida di Greenpeace: 18 aziende cadono a picco sui nuovi criteri

Comunicato stampa - 25 giugno, 2008
Con l’introduzione di nuovi criteri di valutazione come l’impatto sui cambiamenti climatici e il rafforzamento di quelli gia’ esistenti, nell’ottava edizione dell’Ecoguida di Greenpeace ai prodotti elettronici tutte le 18 aziende classificate perdono punteggio,ottenendo una media di 5 punti su 10. Due le eccezioni: Sony Ericsson e Sony che superano di poco la meta’ del punteggio massimo.

Lo smaltimento dei rifiuti elettronici e l'impiego di sostanze chimiche pericolose nella produzione di prodotti tecnologici come personal computer e cellulari rappresentano una vera e proprio emergenza ambientale.

Con il nuovo criterio dell'Eco-guida viene chiesto alle aziende di

mostrare il loro impegno nella riduzione globale delle emissioni di gas

a effetto serra, obbligatoria dopo Kyoto. Le aziende oltre che

promuovere l'efficienza energetica dei loro prodotti, devono impegnarsi

anche a ridurre le emissioni durante tutto il processo produttivo.

Oggi, il settore della Information and Communications Technology (ICT)

detiene il 2 per cento delle emissioni globali di gas a effetto serra,

le stesse prodotte dall'aviazione. Essendo una delle industrie piu'

innovative e in crescita esponenziale, Greenpeace si aspetta che il

settore si assuma la leadership nel combattere il cambiamento climatico

attraverso la riduzione delle proprie emissioni di CO2 sia dirette che

indirette.

"I giganti dell'elettronica sono attenti alle loro performance

ambientali, ma solo su alcuni aspetti, ignorandone altri di uguale

importanza. Philips, per esempio, si posiziona bene sui criteri relativi

a energia e chimica, mentre ottiene un punteggio pari a zero per quanto

riguarda la gestione dei propri rifiuti non avendo un programma globale

di recupero dei prodotti a fine vita" dichiara Vittoria Polidori,

responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace. "Philips potrebbe

arrivare molto più in alto in classifica se accettasse di gestire i suoi

prodotti a livello globale quando diventano rifiuti."

Molte aziende ottengono un buon punteggio sull'efficienza energetica dei

loro prodotti, fabbricati in linea con quanto previsto dagli standard

Energy Star, un programma congiunto del Dipartimento Energia e Agenzia

di Protezione dell'Ambiente degli Stati Uniti. I migliori in campo sono

Sony Ericsson e Apple con tutti i modelli che rispettano, e talora

addirittura superano, i requisiti previsti dall'Energy Star. Sony

Ericsson si aggiudica il primo posto grazie al pieno punteggio sulla sua

politica di gestione chimica. Tutti i nuovi modelli Sony Ericsson non

hanno PVC e quelli gia' in commercio a partire da gennaio scorso sono

anche privi di antimonio, berillio e ftalati.

"Lo scopo di Greenpeace e' di mostrare quale azienda voglia davvero

diventare leader ambientale. Vogliamo vedere l'impegno delle

multinazionali nel conformarsi a questi nuovi criteri: eliminare altre

sostanze pericolose oltre il PVC e i ritardanti di fiamma, aumentare i

materiali riciclati nei nuovi articoli e la percentuale di riciclo di

quelli vecchi, infine ridurre l'impatto sul clima." conclude Vittoria

Polidori.