Comunicato stampa - 16 novembre, 2009
Nonostante sia stata fermata alle ore 17.30 locali, all'una di notte la responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia, Chiara Campione, non è stata ancora rilasciata dalla polizia indonesiana, trattenuta presso la stazione di polizia di Pangkalen Kirinci, nella provincia di Riau. L’interrogatorio di Chiara è durato oltre un’ora. La polizia indonesiana, tuttavia, la trattiene inventando pretesti come la firma di vari documenti in lingua, che devono essere tradotti in inglese, in modo da non rilasciarla. Inoltre, è stato rivolto un "invito verbale" ad attivisti e giornalisti stranieri di non avvicinarsi al “Campo di resistenza climatica” costruito da Greenpeace nella penisola di Kampar.
La polizia indonesiana al Campo di resitenza climatica di Greenpeace nella penisola di Kampar.
"L'obiettivo è semplice. Fermare chi protesta contro la
distruzione delle foreste - commenta Giuseppe Onufrio, direttore di
Greenpeace Italia. - Abbiamo svelato quali sono le multinazionali,
come la APRIL, che stanno distruggendo le preziose torbiere
indonesiane. Ma la polizia vuole fermarci. L'azione della polizia è
chiaramente mirata a scoraggiare il viaggio degli attivisti e dei
giornalisti verso il nostro Campo".