Comunicato stampa - 23 giugno, 2006
Azione della "Rainbow Warrior" al largo di Ponza alle tre del mattino di oggi. Circa 25 attivisti di Greenpeace, presenti a bordo della nave ammiraglia dell'organizzazione, hanno confiscato simbolicamente un pezzo di "ferrettara" - una sorta di piccola spadara - illegale. Nella rete si era impigliata una tartaruga marina, che è stata liberata in buone condizioni.
La tartaruga marina liberata dalla rete ferrettara nella quale era rimasta intrappolata.
Le ferrettare sono state deregolamentate dal ministro De Castro
che ha concesso un aumento della lunghezza (da 2 a 2,5 chilometri)
della dimensione della maglia (da 10 a 18 centimetri) e della
distanza dalla costa consentita (da 3 a 10 miglia, ovvero da 6 a
20 chilometri dalla costa). La rete avvistata dalla Rainbow
Warrior, invece, era lunga (secondo stime effettuate con il radar
di bordo) tra i 6 e gli 8 chilometri e pescava ad oltre 35 miglia
di distanza dalla costa, in acque internazionali, violando una
specifica risoluzione dell'Assemblea Generale dell'Onu oltre che la
norma comunitaria. Un'altra rete era nei pressi ma l'imbarcazione
pirata non è stata identificata.
"Era logico che facendo concessioni di questo tipo i pescatori
ne avrebbero approfittato" ha dichiarato Alessandro Giannì,
responsabile della Campagna Mare di Greenpeace, a bordo della
"Rainbow Warrior". "Abbiamo scritto al ministro che non è
ragionevole deregolamentare le ferrettare senza prevedere un
meccanismo efficace di sanzioni che elimini una volta per tutte
l'illegalità della pesca italiana. Abbiamo offerto collaborazione e
siamo in attesa di iniziative decise, anche a tutela dei pescatori
onesti." Le reti derivanti "spadare" sono state bandite dalla Ue e
dall'Onu per la loro pericolosità. Si tratta di reti derivanti che
catturano ed uccidono tutto ciò che nuota nei loro pressi: ad
esempio, delfini, tartarughe, balene e capodogli. Si stima che le
spadare italiane negli anni Novanta uccidessero circa ottomila
cetacei l'anno, tra cui decine di capodogli. "Ancora oggi, ogni
notte in questo periodo dell'anno le spadare calano reti così
lunghe da fare due volte il giro del Mediterraneo" afferma Sofia
Tsenikli di Greenpeace Grecia, a bordo del "Rainbow Warrior".
"Tutti Paesi del Mediterraneo di Africa, Asia ed Europa devono
essere uniti per raggiungere quest'obiettivo: fermare la pesca
illegale e proteggere un mare da cui dipende la vita di milioni di
persone".
La scorsa settimana Greenpeace ha reso noto un nuovo rapporto -
"Riserve marine per il Mediterraneo" - a Genova, a bordo della
"Rainbow Warrior". La nave sta compiendo un tour del Mediterraneo -
in contemporanea con un'altra imbarcazione dell'associazione,
l'Esperanza - per combattere la pesca illegale, difendere le
popolazioni marine e promuovere la creazione delle aree protette in
tutta la superficie del bacino.