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A bruxelles, Greenpeace protesta alla fiera del pesce.

In italia riceve una nota della COOP che s'impegna a non vendere più tonno rosso

Comunicato stampa - 24 aprile, 2007
All'inaugurazione dell'European Seafood Exposition di Bruxelles, Greenpeace ha protestato contro l'ipersfruttamento delle risorse ittiche e la pesca illegale: un grande striscione è stato aperto davanti l'ingresso principale della fiera con la domanda "È sostenibile questo pesce?", mentre decine di attivisti all'interno dell'esposizione chiedevano a delegati e venditori di vendere e comprare solo pesce e altri prodotti del mare pescati in modo sostenibile Contemporaneamente, COOP Italia ha comunicato in una nota che da ora in poi non venderà più tonno rosso nei suoi supermercati.

Greenpeace propone l'istituzione di un network internazionale di riserve marine, per tutelare la biodiversità degli ecosistemi del mare e mitigare gli impatti del cambiamento climatico.

Secondo i dati della FAO i tre quarti delle popolazioni ittiche di interesse commerciale sono sfruttate al limite o oltre il limite e, in tutto il mondo, dall'80 al 90% delle popolazioni dei grandi pesci predatori è stata pescata: dal merluzzo atlantico al tonno e al pesce spada nel Mediterraneo. Tutte queste specie sono in vendita alla Fiera del Pesce, ma un recente sondaggio ha verificato che quasi l'80% dei consumatori europei considera importante che il pesce venga pescato senza danni all'ambiente.

"Dai pescatori alle pescherie, tutta la filiera è responsabile del declino della pesca e delle popolazioni ittiche" dichiara Alessandro Giannì, responsabile della Campagna Mare di Greenpeace. "Tutti loro devono darci assicurazioni che il pesce commerciato nel mondo sia pescato con sistemi che rispettino gli ecosistemi marini, le popolazioni ittiche e i diritti delle comunità locali. Pescare meno, e pescare meglio, serve anche al mercato del pesce: se si continua a pescare così, molti dovranno cambiare mestiere".

Molte imprese cominciano a prendere posizione. In Italia, Greenpeace ha ricevuto dalla COOP una nota che informa di aver sospeso nei suoi supermercati la vendita di tonno rosso, per un quantitativo annuo corrispondente a 6000 tonni. "Esprimiamo piena soddisfazione per l'impegno assunto da COOP" ha aggiunto Giannì. "Abbiamo già perso oltre l'80% dello stock di tonno rosso ed è ora di concreti interventi di tutela".

Greenpeace ha già presentato una serie di proposte per salvare il tonno rosso e la pesca nel Mediterraneo: bisogna dimezzare le quote di catture, portare la taglia minima di pesca a 30 Kg senza deroghe, vietare l'uso di aerei per la ricognizione e rafforzare il sistema dei controlli e delle sanzioni per i trasgressori. Anche il resto della pesca illegale, a cominciare dalle spadare che sono vietate da anni, deve essere fermata con urgenza. Ancora, nessun nuovo impianto di ingrasso del tonno deve essere più autorizzato.

Infine, Greenpeace ha proposto una rete mondiale di riserve marine per permettere alle popolazioni ittiche, e alla pesca sostenibile, di riprendersi. Per il Mediterraneo, Greenpeace ha presentato una proposta per 32 riserve marine. Alcune delle aree proposte corrispondono alle aree di riproduzione del tonno e del pesce spada.