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Oggi giornata mondiale contro gli inceneritori: mobilitazione di Greenpeace e comitati in tutta Italia

Comunicato stampa - 7 settembre, 2005
I cittadini di oltre 50 nazioni, riuniti in piu' di 200 tra associazioni e comitati, hanno organizzato oggi e per tutto il fine settimana iniziative per celebrare la Giornata mondiale contro gli inceneritori, giunta ormai alla sua quarta edizione, indetta da GAIA, l'Alleanza Globale per le Alternative all'Incenerimento. In oltre 30 città italiane, Greenpeace e la Rete Nazionale Rifiuti Zero hanno organizzato banchetti e presidi, fiaccolate e conferenze sull'incenerimento.

Logo di GAIA [ Global Alliance for Incinerator Alternatives ]

"Le ricerche hanno dimostrato che gli inceneritori producono centinaia di agenti inquinanti, fra cui diossine e metalli pesanti. Nonostante le nostre azioni dirette e la documentazione scientifica prodotta a livello internazionale, il governo sembra ancora intenzionato a realizzare sempre più nuovi impianti. Eppure promuovere alternative sostenibili all'incenerimento è possibile" afferma Vittoria Polidori, responsabile inquinamento di Greenpeace.

Infatti, il trattamento meccanico biologico (TMB) dei rifiuti residui puo' essere l'alternativa sostenibile all'incenerimento come dimostrano i due rapporti "Come attenersi alla Direttiva relativa alle discariche dei rifiuti senza incenerimento: una proposta di Greenpeace" e "La gestione dei rifiuti a freddo-Stato dell'arte delle tecniche alternative all'incenerimento dei residui dei rifiuti urbani", che Greenpeace e la Rete Nazionale Rifiuti Zero oggi pubblicano in italiano. Si tratta di integrare sistemi basati sul trattamento biologico di frazioni degradabili con tecniche di separazione meccanica sempre più efficienti per stabilizzare i rifiuti che residuano dalla raccolta differenziata, per poi smaltire in discariche controllate cio' che rimane a valle di questi trattamenti.

"Prioritari rimangono la riduzione della quantità dei rifiuti, la raccolta differenziata ed il riciclaggio, oltre che la promozione di processi produttivi sostenibili", sostiene Rossano Ercolini, della Rete Nazionale Rifiuti Zero.

L'incenerimento dei rifiuti comporta, oltre ai costi sanitari e ambientali documentati, costi economici molto elevati. "Oggi, infatti, lanciamo una petizione nazionale contro gli incentivi pubblici agli inceneritori, che se non ricevessero i sussidi statali come attualmente accade, pagati dai contribuenti, non sarebbero certamente in grado di stare sul mercato. Questi aiuti andrebbero dirottati invece verso programmi di riduzione e di riciclaggio" sottolinea Polidori.

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