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Italia in ritardo nella lotta ai gas serra

Comunicato stampa - 29 novembre, 2006
Italia sempre in ritardo nella lotta ai gas serra. Oggi la Commissione europea ha preso una decisione su 10 Piani Nazionali di Assegnazione delle quote di emissione di C02 per il rispetto del protocollo di Kyoto. I Paesi che hanno presentato in tempo i propri NAP per il periodo 2008-2012 sono Germania, Grecia, Irlanda, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Svezia e Gran Bretagna. La Commissione ha deciso di abbassare le quote dei dieci Paesi di circa il 7 per cento (65 milioni di tonnellate). Greenpeace plaude all’iniziativa, anche se ricorda che non sono stati fatti passi avanti nel modo in cui le quote vengono assegnate. Occorre fare in modo che chi inquina di più paghi di più.

L'attività dell'uomo, a partire dalla rivoluzione industriale, ha comportato un drastico aumento della CO2 immessa in atmosfera, dovuto alla combustione delle riserve di petrolio e gas naturale, in quantità maggiori di quanto lo stesso ecosistema globale potesse assorbire.

Tra i Paesi che devono ancora presentare un Piano anche l'Italia:

«Così come nel 2005, siamo nuovamente in grave ritardo nella presentazione del Piano nazionale di assegnazione delle emissioni» afferma Francesco Tedesco di Greenpeace. «L'Italia ha già perso la possibilità di discutere la revisione del proprio Piano di assegnazione e, ancora una volta, dovrà subire passivamente le decisioni europee. La Commissione europea ha dimostrato oggi di essere fortemente intenzionata a perseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Il ministero dello Sviluppo economico e quello dell'Ambiente devono trovare un accordo sapendo che regali al carbone non se ne possono fare».

Per Greenpeace il tentativo del ministro Bersani di permettere un aumento della quota di carbone nel settore termoelettrico è in aperta contraddizione con gli obiettivi di Kyoto e con la logica stessa del sistema europeo di commercio delle emissioni, che mira a incentivare l'innovazione tecnologica e a favorire lo sviluppo delle rinnovabili per abbattere le emissioni di gas serra.

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