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Tornano i gorilla di Greenpeace e chiedono la protezione delle proprie foreste

Comunicato stampa - 5 novembre, 2005
Oggi in 14 città italiane i gorilla di Greenpeace sono tornati in azione, entrando nelle catene di distribuzione dei prodotti FAI-DA-TE per aiutare i consumatori a scegliere i prodotti in legno, evitando quelli provenienti dalla distruzione delle foreste e suggerendo al contrario quelli certificati FSC, [ Forest Stewardship Council ] marchio che garantisce la buona gestione forestale.

Attivisti di Greenpeace in azione a Roma per informare i consumatori e aiutarli nella scelta di prodotti in legno non provenienti dalla distruzione delle foreste primarie. A Roma un gigantesco elefante di foresta africano è stato montato di fronte ad uno striscione che recitava "salviamo le foreste".

A Roma l'iniziativa si è svolta presso il negozio Leroy Merlin di Viale Kennedy 86, Roma Ciampino, dove un gigantesco elefante di foresta africano è stato montato di fronte allo striscione che recitava "salviamo le foreste".

Dopo aver fermato al porto di Livorno una nave carica di legname proveniente da un'impresa coinvolta nel taglio illegale in Africa, e dopo aver denunciato la presenza dello stesso legname nelle segherie italiane, i gorilla di Greenpeace si rivolgono ora ai consumatori con iniziative in 14 città - tra cui Roma, Milano, Torno, Napoli, Genova, Firenze e Bologna.

"Il nostro paese importa ogni anno centinaia di migliaia di metri cubi di legname illegale. Se non blocchiamo quest'attività criminale, potremo dire presto addio a elefanti, gorilla e scimpanzè" ha commentato Sergo Baffoni di Greenpeace.

Greenpeace ha recentemente organizzato una missione sul campo nelle foreste del Camerun, scoprendo numerosi casi di taglio illegale, destinato anche al mercato italiano. Il Camerun esporta legname per un valore di circa 400 milioni di euro verso diversi Paesi europei. L'Italia è il primo importatore di legname da questo paese.

"La domanda di legname a basso costo porta alla distruzione delle foreste primarie e non esiste una legge in grado di fermare questo traffico criminale. Greenpeace si rivolge ai consumatori, affinchè con la propria scelta sostengano i prodotti certificati, ed evitino di premiare il legno illegale" ha concluso Baffoni.

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