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Parquet: il buono il brutto e il cattivo

Greenpeace nella guida "Parquet: il buono, il brutto e il cattivo" svela i trucchi per una scelta responsabile

Comunicato stampa - 12 novembre, 2007
La domanda di parquet di lusso in Italia è in crescita e per questa ragione compaiono di continuo nuove specie dai nomi esotici sul mercato. Varietà di colori, toni e venature, caratteristiche tecniche e decori per tutti i gusti. Non tutti però sono consapevoli delle conseguenze ambientali di queste nuove tendenze. La grande disponibilità sul mercato sembra suggerire che si tratti di specie molto diffuse. Purtroppo non è sempre così. Spesso si tratta di specie rare o minacciate, che vengono da paesi nei quali i controlli sono scarsi e il fenomeno del taglio illegale molto diffuso. Il suono esotico di nomi come Wengè, Iroko e Doussiè dovrebbe piuttosto mettere in allarme i consumatori.

Le foreste primarie sono una delle risorse naturali più vitali del pianeta. Ospitano circa i due terzi della biodiversità, regolano i cicli dell'acqua e stabilizzano il clima.

"Anche legni di origine apparentemente più innocua, come il larice siberiano, o il pino che viene dalle regioni più nordiche della Finlandia e della Russia, provengono spesso da foreste primarie minacciate. - Spiega Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace - Inoltre, il prelievo, legale o illegale, di alcune specie particolarmente rare sta velocemente portando tali specie all'estinzione  rischiando di eliminare un'intera specie solo per arricchire un campionario. Non crediamo che il mercato possa arrogarsi il diritto si sfruttare la natura a qualsiasi prezzo in una lotta all'ultimo albero".

In questa guida Greenpeace ha unito un giudizio generale sulle condizioni delle specie di legno impiegate, alla situazione specifica nei paesi di provenienza. "In questo modo- spiega la Campione- non intendiamo dare giudizi perentori, ma indicare fattori di rischio. Dove il rischio è più alto, diviene più importante dotarsi di strumenti di prevenzione, come la certificazione forestale".

Esistono molti sistemi di certificazione forestale. Greenpeace, assieme alla maggior parte delle associazioni ambientaliste internazionali, ritiene che il Forest Stewardship Council (FSC) sia il più affidabile fra loro, l'unico in grado di assicurare una sufficiente affidabilità dei controlli e delle verifiche su standard omogenei, in grado di assicurare la piena preservazione della foresta ed il rispetto dei diritti dei popoli indigeni che la abitano. 

Notes: Link Guida al Parquet: http://www.greenpeace.it/parquet Link Classifica Parquet: http://www.greenpeace.it/parquet/index.php?c=yes

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