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Il clima del pianeta è al bivio. Scegliamo la strada delle rinnovabili e dell’efficienza

Comunicato stampa - 30 aprile, 2007
Greenpeace chiede oggi ai governi di tutto il mondo una rivoluzione globale nella produzione e nell’utilizzo di energia, in risposta ai continui avvertimenti dell’IPCC (Comitato scientifico delle Nazioni Unite per il clima) sui catastrofici cambiamenti climatici. L’IPCC si è riunito a Bangkok per discutere il rapporto “Mitigation of Climate Change”, il terzo della serie che costituirà il Quarto Rapporto di Valutazione del 2007.

Il cambiamento climatico è in atto. Ma è ancora possibile fare qualcosa. Bisogna agire subito. E creare le basi per una vera rivoluzione dell'energia.

"Il clima del pianeta è al bivio. - ha dichiarato Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne Greenpeace Italia - Possiamo imboccare la strada delle fonti rinnovabili e dell'uso intelligente ed efficiente dell'energia, facendo in modo che l'aumento della temperatura media globale si mantenga sotto i due gradi centigradi ed  evitando le peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici. Oppure possiamo continuare nella direzione dei combustibili fossili, verso un futuro di eventi meteorologici estremi, siccità e profughi disperati a causa dei disastri climatici. Le decisioni prese ore sulle politiche energetiche determineranno i livelli di disordini climatici cui il pianeta sarà soggetto."

Mentre l'IPCC valuterà tutti i recenti studi sulle possibilità di ridurre le emissioni di gas serra, Greenpeace, in collaborazione con il Consiglio Europeo dell'Energia Rinnovabile, ha già presentato una strategia su come ristrutturare il sistema energetico. Energy [R]evolution, una vera rivoluzione energetica che mostra come le emissioni  globali di CO2 possano essere dimezzate entro il 2050, investendo in fonti pulite e utilizzandole in modo più efficiente.

"Il nostro scenario globale implica che il volume di investimenti per i nuovi impianti fino al 2050 rientrerebbe in un margine di 300-350 miliardi di dollari all'anno - quasi simile all'ammontare dei soldi che oggi vengono investiti in sussidi ai combustibili fossili. - afferma Onufrio - Trasferire questi soldi e investirli in energia rinnovabile, cogenerazione ed efficienza potrebbe dimezzare le emissioni globali di CO2 entro il 2050."

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