Comunicato stampa - 27 agosto, 2007
Alla riunione chiave delle Nazioni Unite a Vienna sulla prossima fase del protocollo di Kyoto, Greenpeace avverte i governi che il mondo li sta osservando e che la gente chiede un vero passo avanti sulla questione climatica. I volontari dell'associazione ambientalista hanno accolto i delegati internazionali con regali e con una mongolfiera di quattro metri con due occhi giganti e il messaggio "Salviamo il clima adesso".
Alla riunione di Vienna parteciperanno circa mille
rappresentanti di governi, industrie, gruppi ambientalisti e centri
di ricerca. Il congresso vedrà i paesi industrializzati impegnati
nella contrattazione sui prossimi impegni di Kyoto, in vista di
quanto verrà discusso a Bali, in Indonesia, il prossimo dicembre,
occasione in cui si affronteranno le trattative per dare un futuro
al protocollo di Kyoto.
"Ciò che accade oggi a Vienna influenzerà le trattative di Bali
e Greenpeace chiede che si proceda velocemente verso un
rafforzamento del protocollo di Kyoto, la cui seconda fase
comincerà nel 2013' spiega Francesco Tedesco, responsabile della
campagna Clima ed Energia di Greenpeace "questo genere di riunioni
spesso passa inosservato, ma il 2007 è un anno talmente cruciale
per le trattative sul clima che l'attenzione di tutti noi deve
essere massima'.
La conferenza di Bali determinerà se i grandi del mondo
riusciranno a raggiungere gli accordi necessari per proteggere
l'umanità ed il pianeta dalla più grave minaccia ambientale di
oggi, i cambiamenti climatici. Senza un'azione concreta volta a
ridurre le emissioni di gas serra per mantenere l'aumento della
temperatura media globale ben al di sotto di 2°C, miliardi di
persone nel mondo subiranno gli effetti di eventi climatici estremi
come alluvioni e crisi idriche. I profughi del clima potrebbero
diventare milioni.
Per mantenere l'aumento globale della temperatura sotto la
soglia precauzionale di 2°C è assolutamente necessario che i
governi mantengano i loro impegni e impongano nuovi stringenti
obiettivi per il futuro.
Greenpeace chiede i tagli alle emissioni di gas serra siano:
- almeno del 50 per cento globalmente entro il 2050 rispetto ai
livelli del 1990;
- almeno del 30 per cento per i paesi industrializzati entro il
2020 rispetto ai livelli del 1990;
- almeno dell'80 per cento per i paesi industrializzati entro il
2050 rispetto ai livelli del 1990.
"Nonostante l'aumento esponenziale di rapporti scientifici ed
eventi estremi che ci mettono in costante allarme sugli impatti del
riscaldamento globale - conclude Tedesco - manca un accordo
internazionale tra tutti i maggiori emettitori di gas serra. A
Vienna ci aspettiamo di vedere passi concreti per fronteggiare
l'urgenza della crisi climatica e per raggiungere un accordo
concreto a Bali".