Comunicato stampa - 19 giugno, 2006
Sedici tra i maggiori stilisti spagnoli, tra cui Agatha Ruiz de la Prada, Antonio Pernas e Jocomomola aderiscono alla campagna di Greenpeace che chiede all'Unione europea di bandire le sostanze chimiche più pericolose. In una sfilata che si è svolta oggi a Madrid hanno mostrato le loro creazioni esclusive, prodotte senza l'impiego di composti tossici.
Sedici tra i maggiori stilisti spagnoli, tra cui Ágatha Ruiz de la Prada, Antonio Pernas e Jocomomola, hanno mostrato in una sfilata che si è svolta a Madrid le loro creazioni esclusive, prodotte senza l'impiego di composti tossici, aderendo alla campagna di Greenpace che chiede all'Unione europea di bandire le sostanze più pericolose.
Anche Mango e Camper hanno aderito all'iniziativa 'Moda sin
Tóxicos', impegnandosi a sostituire le sostanze che possono
danneggiare il sistema immunitario e quello nervoso, causare tumori
e danni allo sviluppo degli organi riproduttivi. Inditex
(proprietaria di marchi come Zara, Massimo Dutti e altri) sostiene
gli stilisti nella loro ricerca di materiali senza composti
tossici. Sono numerose le sostanze potenzialmente pericolose
comunemente usate nei prodotti tessili, come piombo, nickel, cromo
IV, arilammine, ftalati e formaldeide..
"Gli stilisti lavorano in un ambiente molto competitivo e devono
fare molti sforzi per trovare materiali che non contengano sostanze
chimiche potenzialmente pericolose. L'industria chimica dovrebbe
garantire a stilisti e industria tessile che i composti sul mercato
non sono pericolosi" afferma Giuseppe Onufrio, direttore delle
campagne di Greenpeace.
In autunno l'Unione europea dovrà votare la nuova legislazione
sulla chimica, nota con l'acronimo inglese Reach. La nuova legge
deve dare un chiaro segnale all'industria, prevedendo l'obbligo di
sostituire le sostanze pericolose con alternative più sicure.
Attualmente, migliaia di sostanze chimiche usate nei prodotti di
consumo non offrono sufficienti garanzie di sicurezza. I risultati
delle analisi svolte da Greenpeace, anche in Italia, sul sangue di
donne incinte e del cordone ombelicale, mostrano che un bambino
viene esposto a numerose sostanze tossiche quando è ancora nel
grembo materno. Le lobby della chimica a Bruxelles hanno mobilitato
una forte opposizione a Reach, mentre molte aziende vedono già in
questa normativa un'opportunità per impiegare materiali più
sicuri.
I 16 stilisti che hanno participato alla sfilata sono: Agatha
Ruiz de la Prada, Anke Schlöder, Antonio Pernas, Carlos Díez,
Carmen March, David Delfín, Hannibal Laguna, Ion Fiz, Jocomomola,
Josep Abril, Juana Martín, Juanjo Oliva, La casita de Wendy,
Locking Shocking, Luxoir and Txell Miras.
"Gli stilisti spagnoli hanno dato un buon esempio dimostrando
che è possibile trovare tessuti privi di sostanze tossiche. Cosa
aspetta il mondo della moda italiana ad andare in questa direzione,
unendo all'alta qualità stilistica che ci contraddistingue anche
quella ambientale?" conclude Onufrio.