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4 centrali nucleari svedesi su 10 chiuse dopo incidente. Greenpeace: subito un'indagine

Comunicato stampa - 3 agosto, 2006
Quattro delle dieci centrali nucleari svedesi sono state chiuse dopo un'inchiesta sui sistemi di sicurezza condotta dalle autorità in seguito ad un incidente verificatosi in un reattore la scorsa settimana. Tutti i reattori chiusi manifestano lo stesso problema del reattore Forsmkark-1: il sistema di backup non consente di prevenire la catastrofica fusione del nocciolo se venisse improvvisamente interrotta l'alimentazione del reattore.

Centrale nucleare in Belgio.

Per Greenpeace il problema è molto più ampio, perchè incidenti analoghi avvengono in differenti tipi di reattori in tutto il mondo. Secondo un rapporto dell'associazione ambientalista problemi simili sono stati frequentemente segnalati in Germania e negli Stati Uniti. Lo scorso anno il reattore belga Tihange ha registrato un incidente simile e due dei tre sistemi di backup erano fuori uso. Nel 2003 i blackout avvenuti in Canada e negli Stati Uniti hanno portato alla chiusura di 20 reattori. Secondo un rapporto dell'autorità statunitense per il nucleare, NRC, in un'analisi degli scenari di potenziale incidente, nella metà dei casi studiati l'elemento d' origine è proprio il blackout.

"In caso di blackout, se non si riesce a raffreddare l'impianto, si rischia la fusione del nocciolo" afferma  Jan Vande Putte, responsabile campagna nucleare di Greenpeace. "Dopo i recenti problemi di alimentazione dovuti al caldo crescente, è evidente che le centrali nucleari non sono sicure e affidabili. Occorre avviare subito un'indagine su tutti i 443 reattori presenti nel mondo".