Comunicato stampa - 26 gennaio, 2006
Via le padelle al teflon? L'Enviromental Protection Agency (Agenzia federale Usa per la protezione dell'ambiente) ha chiesto alle aziende che producono o applicano l'acido perfluoroctanoico (o Pfoa, il composto chimico derivato dal fluoro usato nelle pentole antiaderenti) di metterne al bando le emissioni nell'atmosfera. Nel sangue delle donne incinte e nei cordoni ombelicali dei loro bambini è stato trovato il Pfoa, insieme ad altre sostanze chimiche pericolose che provengono da oggetti che usiamo tutti i giorni. È quanto emerge da uno studio reso noto a settembre scorso da Greenpeace e Wwf.
Greenpeace e WWF affermano la necessità di introdurre nel REACH il principio di sostituzione, a tutela del diritto alla salute dei cittadini.
Per Greenpeace ci sono ancora migliaia di sostanze chimiche per
le quali non disponiamo di dati sufficienti a tranquillizzarci
sulla loro pericolosità. Il regolamento europeo REACH, in
discussione in questi mesi, dovrà essere un passo avanti importante
in questa direzione.
"I bambini si nutrono attraverso il cordone ombelicale e sono
esposti a tutte quelle sostanze tossiche contenute in prodotti come
le pentole antiaderenti" afferma Vittoria Polidori, responsabile
inquinamento di Greenpeace "È incredibile constatare che alcuni
veleni sono presenti nel nostro sangue in ogni momento della nostra
vita, addirittura nel momento in cui si è più vulnerabili, quando
ancora non si è venuti alla luce. Bisogna arrivare al più presto a
una normativa REACH forte, in cui le sostanze più pericolose come
il Pfoa siano sostituite con alternative più sicure".