Attivisti di Greenpeace in azione a Porto Tolle per dire no al carbone e chiedere all'Enel e al Governo impegni concreti per ridurre le emissioni di CO2, rispettare gli obiettivi di Kyoto e investire seriamente sulle fonti rinnovabili
Dopo avere esposto un enorme striscione con una coccarda per il
premio all'Enel come "Clima Killer", gli attivisti di Greenpeace
hanno disegnato a caratteri cubitali sulla ciminiera la scritta "No
carbone". L'Enel, infatti, ha intenzione di riconvertire a carbone
la centrale di Porto Tolle, così come quella di Civitavecchia dove
i lavori sono già in corso. E altri progetti sono stati presentati,
disegnando uno scenario energetico che allontanerà l'Italia dal
Protocollo di Kyoto e rappresenta un tradimento del programma
elettorale dell'Unione.
La protesta di Greenpeace è stata accompagnata da manifestazioni
di appoggio. I comitati locali della zona di Rovigo e del Polesine
si sono recati questa mattina davanti alla centrale per protestare
contro la riconversione al carbone. E un'analoga manifestazione, di
carattere più politico, si è svolta a Porto Tolle davanti al
Comune. L'azione dei climber è stata sostenuta anche virtualmente:
in pochissime ore, infatti, - complice il tam tam del web e dei
blog di settore - circa 2.000 persone hanno aderito alla protesta,
partecipando a una cyberazione che permetteva di inviare un
palloncino virtuale agli attivisti sul campo. Dalla ciminiera di
Porto Tolle, i climber hanno risposto gonfiando decine di
palloncini. La mobilitazione via web andrà avanti con nuove
strategie e un unico obiettivo: dire NO al carbone e SI a
rinnovabili ed efficienza energetica.
Inutili, finora, i richiami al ministro per lo Sviluppo
economico Pierluigi Bersani. Greenpeace si chiede: la parte del
programma dell'Unione relativa alle energie rinnovabili e al
Protocollo di Kyoto è stata firmata anche da Bersani, o il ministro
ha firmato qualcos'altro, e non l'ha fatto sapere? "Sarebbe molto
interessante, per noi e per gli elettori che hanno votato Bersani,
conoscere una risposta", afferma Giuseppe Onufrio, direttore delle
campagne di Greenpeace: "Ed è chiaro che continueremo a premere nei
confronti di Bersani e del governo per sapere se sono dalla parte
di Kyoto e dell'ambiente o solo dalla parte degli interessi
dell'industria. Quanto all'Enel, l'episodio della notte scorsa,
quando i nostri attivisti sono stati lasciati al buio in cima a una
ciminiera di 250 metri, non è un bell'esempio di relazioni
industriali. Da quando esiste l'industria, i conflitti sono
all'ordine del giorno e da un'azienda come l'Enel ci si
attenderebbe un comportamento maturo e non puerile e pericoloso
come quello tenuto in questi giorni".
Nei prossimi giorni, inoltre, gli attivisti di Greenpeace
saranno presenti davanti ai punti vendita di elettrodomestici e
prodotti elettronici per sensibilizzare e informare i consumatori
sul tema dell'efficienza energetica. Le città coinvolte
nell'iniziativa sono - per ora - Roma, Milano, Napoli, Palermo,
Padova, Crema, Parma, Genova, Venezia, Lecce, Bologna, Modena e
numerose località minori. Gli attivisti distribuiranno volantini
informativi sui prodotti più efficienti. Acquistare un
elettrodomestico di nuova generazione A++ può fare la differenza
per bloccare il surriscaldamento del clima. Non spetta soltanto ad
aziende e governi intervenire per la diminuzione delle emissioni di
anidride carbonica: le scelte di ognuno di noi possono contribuire
a raggiungere gli obiettivi di Kyoto.
Notes: Per immagini e video: http://www.greenpeace.it/pics