Comunicato stampa - 27 luglio, 2007
A poco più di un anno dal lancio della Campagna Mediterraneo a Genova, la Rainbow Warrior, la nave ammiraglia di Greenpeace, ritorna in Italia. Domenica 29 luglio comincerà il suo tour, dall'isola d'Elba fino al Cilento, per documentare le insidie che minacciano il mare nostrum e promuovere misure di recupero: dall'impatto delle ancore sui fondali alla tutela delle praterie di posidonia, dalla pesca illegale delle spadare alla distruzione della popolazione del tonno rosso. Tutti temi legati da un unico filo conduttore: la necessità di una diversa gestione delle attività umane che impattano sugli ecosistemi marini e di una rete di riserve marine per tutelare l'integrità della biodiversità e delle risorse del mare.
La nave ammiraglia della Rainbow Warrior.
Il 29 luglio la nave partirà dalla Corsica per l'isola d'Elba.
Il 30 luglio il veliero di Greenpeace attraccherà a Portoferraio e
la sera sarà aperto al pubblico per visite guidate. Giovedì 2
agosto si fermerà a Santa Marinella, dove, alle ore 11.30, si terrà
a bordo una conferenza stampa con la presentazione del rapporto
"Posidonia: trapianto letale". La tappa successiva è Ventotene: la
cittadinanza darà il benvenuto all'equipaggio con una festa di
accoglienza e il lancio di una mongolfiera di carta.
Il 7 e 8 agosto la Rainbow navigherà nelle acque della costiera
Amalfitana e ospiterà a bordo Romina Power. La Power è la madrina
della campagna Mare di Greenpeace, dimostrando grande sensibilità
per la tutela del Mediterraneo. Tra il 9 e l'11 agosto la nave si
muoverà sulla costa del Cilento. Durante il tour la Rainbow Warrior
compierà un'attività di monitoraggio sulle operazioni di pesca
illegale.
"Dipendiamo dal mare per l'aria che respiriamo, per gli alimenti
che possiamo procurarci, per il piacere di godere delle sue
bellezze - dichiara Alessandro Giannì, responsabile della campagna
Mare di Greenpeace - "Dobbiamo essere lungimiranti e mostrare
riconoscenza. Spesso, invece, siamo accecati da facili guadagni o,
semplicemente, dall'ignoranza".
Greenpeace chiede la creazione di riserve marine nel Mar
Mediterraneo, come parte di una rete globale che copra il 40 per
cento dei nostri mari e oceani, per proteggere la vita marina e
permettere agli stock di pesce di riprodursi.