Comunicato stampa - 13 febbraio, 2007
Si potrebbero ridurre del 20 per cento i consumi di energia previsti per il 2020 con un beneficio economico oltre che ambientale. E’ questo il principale risultato del rapporto “La rivoluzione dell’efficienza”, presentato oggi da Greenpeace a Milano in vista del 16 febbraio, secondo anniversario del Protocollo di Kyoto. Circa 100 miliardi di kilowattora, pari alla produzione di 14 nuovi grandi centrali da 1.000 Megawatt sono eliminabili da qui al 2020, con un forte risparmio sulla bolletta elettrica e un aumento dell’occupazione indotta pari a 60 mila nuovi posti di lavoro per 14 anni. Tutto con un investimento di circa 80 miliardi di euro.
Sabia, attivista brasiliano, si lancia con il paracadute dall'alto della ciminiera della centrale di Porto Tolle: sul paracadute campeggia la scritta "Energy Revolution" e il logo di Greenpeace.
Lo studio, commissionato da Greenpeace al gruppo di ricerca eERG
del Politecnico di Milano, giunge a questo risultato basandosi
addirittura su ipotesi cautelative. I modelli di calcolo hanno
infatti analizzato solo un gruppo di interventi per i quali sono
disponibili maggiori dati e informazioni (lampade, motori
industriali, frigocongelatori, monitor, apparecchiature
industriali, lavatrici, ecc) e sono state prese in esame solo
tecnologie già disponibili sul mercato. La riduzione dei consumi
consentirebbe di tagliare 50 milioni di tonnellate di CO2 di
emissioni rispetto alle previsioni.
"Entro il 2020, attraverso la sostituzione delle apparecchiature
esistenti con altre più efficienti è possibile stabilizzare i
consumi elettrici ai livelli attuali, con un beneficio economico
netto per la società di 65 miliardi di euro. Investire in
efficienza energetica permetterà di creare almeno il triplo
dell'occupazione indotta rispetto alla costruzione di nuove
centrali elettriche" ha dichiarato Giuseppe Onufrio, direttore
delle Campagne di Greenpeace.
"L'obiettivo del 20 per cento di risparmio è coerente con lo
scenario che abbiamo presentato a livello mondiale nel rapporto
"Energy [R]evolution, e mostra che la proposta della Commissione
europea contenuta nel "Piano d'azione per l'efficienza energetica"
non solo è raggiungibile entro il 2020, ma è anche conveniente. Non
investire in efficienza energetica significa sprecare risorse e
aumentare le emissioni di gas serra" ha aggiunto Francesco Tedesco,
responsabile della Campagna Clima e Energia.
"La rivoluzione dell'efficienza" identifica inoltre le barriere
che ostacolano la diffusione delle tecnologie più efficienti e una
serie di politiche e misure per eliminarle. Se vogliamo tradurre il
rapporto in obiettivi di governo, gli obblighi di risparmio
energetico oggi previsti per i distributori di elettricità al 2009,
vanno aumentati di 15 volte entro il 2020. Per passare da un ruolo
marginale del risparmio energetico a uno sostanziale occorre una
rivoluzione: priorità all'efficienza negli usi finali.