Comunicato stampa - 11 gennaio, 2007
Greenpeace accoglie con soddisfazione le dichiarazioni di oggi del ministro De Castro sulle spadare.
Immagine estratta dalla documentazione video allegata al rapporto dettagliato presentato da Greenpeace sulle attività delle spadare basato su osservazioni effettuate nei porti della Sardegna sud occidentale [ Isola di S. Antioco, porti di S. Antioco e Calasetta, e porto di Teulada ] nel mese di giugno del 2004.
"Speriamo che si metta finalmente fine a questa piaga della
pesca illegale, le spadare stanno decimando i cetacei nel
Mediterraneo" commenta Alessandro Giannì, responsabile mare di
Greenpeace. "C'era bisogno di tutte le nostre denunce perché
venisse applicata una legge del 1940 che non consente di tenere le
reti a bordo? E questo vale solo per le spadare o anche per le
altre reti illegali? Anche il ritiro temporaneo della licenza a chi
pesca illegalmente è previsto dalla legge ma non viene applicata,
uno scandalo tutto italiano".
Greenpeace è pronta a collaborare con le autorità e il mondo
della pesca affinché prevalga la legalità in un settore che
attraversa una crisi dettata dall'esaurimento delle risorse
ittiche.