Comunicato stampa - 24 luglio, 2008
Greenpeace esprime viva soddisfazione per il puntuale lavoro svolto dalla Guardia di Finanza contro i pescatori pirata di tonno rosso. La Guardia di Finanza ha elevato contravvenzioni per un totale di 672.000 euro per violazioni attribuite a 13 pescherecci facenti capo ad associazioni e consorzi con sede a Salerno. Come già segnalato da Greenpeace, questi pirati usavano aerei da ricognizione che, partendo da Gela e Marina di Modica, venivano utilizzati per scoprire i banchi di tonno, in violazione delle norme comunitarie e dell'Iccat (Commissione Internazionale Conservazione Tonno Atlantico).
"Invece di autorizzare nuove gabbie di ingrasso del tonno rosso,
che incentivano la pesca pirata, sarebbe ora che le Autorità
italiane facessero pulizia in un settore alla deriva" commenta
Alessandro Giannì, responsabile della campagna Mare di Greenpeace
Italia. "Già l'anno scorso avevamo denunciato la presenza illegale
di aerei in appoggio alle tonnare volanti di Salerno: che la cosa
si sia ripetuta lascia intendere che questi signori hanno
protezioni in alto loco."
Nel Rapporto "Il bottino dei pirati" (in inglese Pirate booty)
diffuso alla riunione dell'Iccat dello scorso anno, Greenpeace
aveva mostrato le foto di aeri che sorvolavano i pescherecci Maria
Antonietta, Ligny Primo e Luca Maria e copia dei documenti di volo
che attestavano come almeno tre aerei avevano volato nel periodo
vietato per conto dell'Associazione Produttori Tonnieri del
Tirreno. Anche quest'anno Greenpeace ha denunciato alcuni di questi
aerei in azione.