Comunicato stampa - 26 aprile, 2005
Mentre in Europa e nel Bacino Mediterraneo la domanda turistica è sempre più indirizzata alla ricerca di qualità soprattutto sul piano ambientale, in Italia il neo Vice Primo Ministro Tremonti si candida a dare il colpo di grazia ai circa 8.000 Km di coste italiane.
Grennpeace commenta la proposta di Tremonti di vendere le spiagge italiane.
"In Europa e nel Bacino Mediterraneo la domanda turistica è
indirizzata sempre più alla ricerca di qualità soprattutto
ambientale" dichiara Walter Ganapini, Presidente del Consiglio
direttivo di Greenpeace Italia. "Francia e Spagna, ad esempio,
procedono alla rinaturalizzazione delle aree costiere, fino a
ricostituirne le cortine di dune (nei pressi di Tolone), e ad
abbattere strutture alberghiere caoticamente cresciute sulle
spiagge. In Italia invece Tremonti si candida a dare il colpo di
grazia ai circa 8.000 Km di coste italiane. "Il patrimonio costiero
italiano è già aggredito da abusivismo, criminalità ambientale,
affarismo e insipienza. Questi fattori hanno esposto quasi il 23%
della fascia costiera a una seria erosione che ne sta cambiando la
morfologia aggiunge Donatella Massai, Direttore Esecutivo di
Greenpeace Italia, che conclude "Questo scempio va arrestato e non
ulteriormente incoraggiato. Tremonti dovrebbe essere anche meglio
informato sulle necessità aeroportuali italiane. Non c'è bisogno di
finanziare nuovi giganteschi aeroporti: all'Italia, e all'Alitalia,
basta già il fallimento della megastruttura inutilizzata di
Malpensa realizzata, peraltro, a carico di un'area protetta quale
il Parco del Ticino".
Ricordiamo, solo per memoria, che spetta a Tremonti
superministro dell'Economia la paternità, fra l'altro, del decreto
15 aprile 2002 n.63, con il quale l'intero patrimonio dello Stato,
compresi boschi demaniali e spiagge, palazzi e altri beni storici e
culturali, veniva trasferito a una società, la "Patrimonio Spa",
che opera per la sua "valorizzazione, gestione e alienazione" e con
il quale viene creata anche la "Infrastrutture Spa" che può
utilizzare il patrimonio e il demanio pubblici come garanzie per
finanziare opere pubbliche, strade e autostrade.