Pubblicazione - 2 maggio, 2008
Questo rapporto, elaborato da un gruppo di ricercatori indipendenti, dimostra come a causa dei costi, dei lunghi periodi di costruzione, degli enormi contributi richiesti, delle preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alle incertezze legate a tecnologie non ancora provate, le centrali nucleari rappresentino un pericoloso e costoso diversivo per le politiche di salvaguardia del clima globale. Esistono alternative molto più efficaci, sicure e meno costose come le tecnologie che usano le fonti rinnovabili e quelle che aumentano l'efficienza energetica.
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Executive summary:
Nel mondo i progetti di costruzione di centrali nucleari in corso sono molto al di sopra dei costi previsti, fino ad arrivare a costi del 300 per cento superiori rispetto alle previsioni. Questo vuol dire che in futuro questi progetti non saranno competitivi con i programmi di efficienza energetica o con le fonti rinnovabili.
I continui ritardi nella fase di costruzione delle centrali nucleari - fino a 4 anni in più rispetto alle previsioni - stanno contribuendo ad aumentare i costi e le preoccupazioni degli investitori. Questi ritardi, aggiunti ai normali tempi di pianificazione e costruzione, dimostrano semplicemente che le nuove centrali nucleari non sono una soluzione contro i cambiamenti climatici.
L'industria nucleare sta promuovendo una nuova generazione di reattori non ancora testati a sufficienza, stanno accusando seri problemi di sicurezza già in fase di costruzione.
I problemi storici non risolti e l'incertezza sui costi effettivi rendono il nucleare meno competitivo delle fonti rinnovabili e dei programmi di efficienza energetica, come sottolineato negli scenari presentati nel rapporto Energy [R]evolution di Greenpeace.
Num. pages: 63