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Come rendere il Reach funzionale. Guida ai membri del Parlamento Europeo

Pubblicazione - 1 gennaio, 2004
Questo documento è una guida introduttiva al REACH, il progetto europeo di riforma della normativa in materia di produzione ed impiego di sostanze chimiche. Le bozza attuale presenta alcuni problemi e richiede di essere modificata in modo essere uno strumento davvero operativo di tutela per i cittadini europei e un'opportunità per il settore della chimica. Greenpeace chiede che il fulcro della nuova normativa sia il Principio di Sostituzione.

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Executive summary: p> La nuova legislazione europea in materia di sostanze chimiche, il REACH, ha lo scopo di fornire al pubblico una maggiore protezione dai composti chimici di sintesi. Essa rappresenta la più grande ed importante regolamentazione dell'ultimo ventennio. Il sistema REACH [ Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle sostanze chimiche ] cambierà completamente le modalità di controllo dei composti. Il REACH verrà discusso in seno al Parlamento Europeo nel corso del biennio 2004/2005, per poi diventare legge nel 2006.

In sintesi, i principali obiettivi del REACH sono tre:

  • impegnare le industrie chimiche a raccogliere e divulgare dati sui loro prodotti in materia di sicurezza sanitaria ed ambientale;
  • identificare e sostituire le sostanze chimiche che presentano alcune proprietà estremamente pericolose;
  • aumentare la competitività dell'industria chimica europea.

Il REACH può essere decisivo per creare un'industria chimica sicura e competitiva. Tuttavia, la proposta, per come è attualmente formulata, non potrà funzionare. La bozza attuale contiene infatti una grossa e pericolosa scappatoia per l'industria, perché autorizza l'impiego di sostanze chimiche estremamente problematiche, anche in presenza di un'alternativa più sicura ad un prezzo comparabile, a patto che il produttore riesca a dimostrare che il rischio per la salute umana e/o per l'ambiente sia "adeguatamente controllato".

In realtà il concetto di "controllo adeguato" presuppone l'esistenza di un livello politicamente accettabile di rischio.

Greenpeace sostiene che, quando una sostanza sostitutiva è disponibile ad un costo ragionevole, non c'è alcun motivo di correre questo rischio e spinge quindi affinché la nuova normativa recepisca a pieno il Principio di Sostituzione, fondamentale per promuovere l'innovazione e lo sviluppo di una chimica verde.

Num. pages: 7

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