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Tronchi di guerra - Traffico di armi, traffico di legno, distruzione delle foreste in Liberia

Pubblicazione - 1 novembre, 2001
Questo rapporto pubblicato da Greenpeace nel novembre del 2001 ricostruisce il nesso tra sfruttamento illegale del patrimonio forestale e traffico di armi in Liberia.

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Executive summary: Decenni di ostilità in Africa Occidentale hanno minato gravemente lo sviluppo di una regione tra le più povere del mondo.

Nel 1998 è entrata in vigore, su richiesta delle Nazioni Unite, una moratoria su importazione, esportazione e fabbricazione di armi leggere da parte dei 16 paesi membri del ECOWAS [ Economic Community of West African States ]. Questa moratoria non è mai stata nei fatti rispettata: i "signori della guerra" continuano infatti a finanziarsi con il traffico dei diamanti e, secondo alcune fonti, anche attraverso il traffico di legname.

I dati sulle esportazioni forniti dalle autorità forestali liberiane non coincidono con le informazioni fornite da fonti indipendenti. Gli introiti derivati dall'esportazione del legno non riflettono le effettive operazioni forestali, che in gran parte non vengono neanche registrate. Una percentuale molto ampia di questi introiti non compare nei bilanci ufficiali della Repubblica di Liberia e viene impiegata per ricompensare favori ricevuti, o per finanziare il traffico di armi o diamanti. Per eludere la moratoria sugli armamenti, il traffico di armi si è inoltre spostato verso le rotte commerciali del legno, con la conseguenza che carichi di armi vengono scaricati dalle stesse navi che caricano il legno.

Nel 1999 una legge molto controversa e criticata, conosciuta col nome di Strategic Commodities Act, ha assegnato al Presidente della Repubblica liberiano, Charles Taylor, il controllo assoluto sulle risorse forestali. Il Presidente si è anche assicurato il potere di trattare ed eseguire qualsiasi accordo o contratto commerciale con investitori stranieri o nazionali, per lo sfruttamento di qualsiasi risorsa strategica nella Repubblica della Liberia, sotto sua unica firma.

Negli ultimi tre anni [ triennio 1999 - 2001 ] si è registrata una vertiginosa crescita delle importazioni italiane ed europee di tronchi dalla Liberia.

Per questo motivo, in totale accordo con le raccomandazioni degli esperti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite incaricati di indagare sulle ragioni del fallimento sostanziale dell'embargo degli armamenti, Greenpeace chiede un embargo sulle importazioni di legno dalla Liberia, e l'adozione di sanzioni nei confronti delle imprese che investono capitali in Liberia.

Num. pages: 28

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