News - 11 novembre, 2014
Abbiamo provato a dire No alle trivelle mentre si votava il Sì allo Sblocca Italia: per questo hanno deciso di vietare l’ingresso a Montecitorio ai nostri attivisti.
La decisione di proibire l'accesso ai cinque attivisti per tutta la legislatura alle tribune del pubblico dell'Aula della Camera è stata presa oggi dall'ufficio di presidenza di Montecitorio.
Secondo le agenzie di stampa la sanzione per i nostri attivisti doveva inizialmente essere
limitata a un mese, ma l'estensione all'intera durata della legislatura è stata decisa "perché hanno opposto resistenza ai commessi".
Al momento non abbiamo ancora ricevuto alcuna comunicazione dalla Camera.
La nostra azione non ha in alcun modo impedito o ostacolato i lavori dell'assemblea e si è svolta – come sempre – in maniera pacifica e non violenta.
L'Ufficio della Presidenza della Camera evidentemente ritiene che Greenpeace stia al Parlamento come gli hooligans agli stadi di calcio, ma noi non ci stiamo, ancor di più se pensiamo che tra i deputati figurano numerosi condannati e rinviati a giudizio. Evidentemente siamo più pericolosi di loro.
E più pericolosi dei lobbisti delle compagnie petrolifere che tra i corridoi di Montecitorio, invece, sono di casa. Noi siamo da oggi banditi da Montecitorio, ma loro sono i banditi del petrolio!
Se anche tu pensi che debbano essere bandite le trivelle, e non l'attivismo, FIRMA ORA la nostra Dichiarazione di Indipendenza dalle fonti fossili!