News - 21 ottobre, 2014
Sai come viene pescato il tonno che arriva sulla tua tavola? Un video shock documenta cosa finisce nelle reti, e per guardarlo, ci vuole più che stomaco.
Il video è stato realizzato selezionando foto e filmati girati nell'Oceano Indiano da pescatori coraggiosi che hanno deciso di denunciare la realtà che circonda la pesca industriale del tonno: nelle sequenze si vede come l'uso di reti a circuizione con FAD (Fish aggregating device, sistemi di aggregazione per pesci) aumenti la possibilità che in trappola finiscano non solo tonni ma anche molte altre specie come squali o tartarughe, spesso minacciate o in pericolo.
Se l'industria del tonno in scatola continuerà a usare tonno pescato con questi metodi distruttivi, sempre più animali come squali e tartarughe verranno inutilmente catturati e ributtati in mare, morti o feriti e destinati a morire.
Con i FAD infatti le catture accessorie delle reti a circuizione aumentano di 3 o 4 volte, con stime che si aggirano intorno a 100mila tonnellate l'anno. Nelle reti finiscono anche esemplari giovanili di diverse specie di tonno compromettendo ancora di più il futuro di questi stock.
L'industria del tonno in scatola – il cui consumo solo in Italia raggiunge ben 140mila tonnellate all'anno - sta contribuendo alla crisi dei nostri oceani, rifornendosi da flotte che praticano questo tipo di pesca.
Non lasciamo che svuotino i nostri oceani: chiediamo alle aziende leader del mercato italiano e mondiale, da MWB – Mareblu a Bolton-Riomare, di smettere di usare nelle proprie scatolette tonno pescato con i FAD. Ci hanno promesso che avrebbero puntato sulla pesca sostenibile: ora devono dimostrare ai consumatori di tenere fede ai propri impegni!