Azione di Greenpeace presso la centrale nucleare di Cofrentes nella provincia di Valencia.

"Attenzione! Si dichiara l'allerta di emergenza, l'allerta di emergenza...". I sistemi di allarme della centrale spagnola di Cofrentes nella provincia di Valencia scattano alle 7.30 di ieri mattina. Una ventina di attivisti di Greenpeace hanno appena scavalcato le recinzioni intorno alla centrale, mostrando ancora una volta come la sicurezza delle centrali nucleari sia un tema tutt'altro che scontato.

Alcuni di loro si dirigono verso la torre di raffreddamento, alta ben 125 metri. La scalano e calandosi con le corde scrivono a caratteri cubitali "pericolo nucleare". Inizia a piovere e il vento a quell'altezza è molto forte. Gli attivisti resistono per sette ore, fino alle quattro del pomeriggio quando le condizioni meteo li costringono a scendere. Immediato l'arresto e garantita la notte alla stazione di polizia della vicina Requena. Oggi verranno sentiti dal giudice che deciderà se tenerli in custodia.

La centrale di Cofrentes

La centrale di Cofrentes è un impianto del tipo BWR (boiling water reactor), ad acqua bollente, entrato in funzione nel 1984 e che dopo 27 anni d'esercizio dovrebbe essere dismesso. La licenza a operare scade il prossimo 19 marzo, dopo questa data si dovrebbe procedere alla chiusura finale. Un cosa che Iberdrola Generación, proprietaria dell'impianto, sta cercando in ogni modo di evitare, chiedendo al ministro dell'Industria spagnolo una proroga.

Un bel regalo che il governo spagnolo potrebbe fare ai profitti dell'industria nucleare, ma che non prende in considerazione i rischi per la comunità, sia in termini di sicurezza che di gestione delle scorie radioattive. "Peligro nuclear" è il messaggio che i nostri attivisti hanno scritto a chiare lettere proprio sulla torre della centrale. Con una richiesta: nessuna proroga e chiusura definitiva dell'impianto.

E in Italia? Entra in azione

Il 2011 è un anno cruciale per fermare lo sviluppo del nucleare in Italia. Tra pochi mesi (la data non è stata ancora fissata) si terrà un referendum che può fermare i nuovi progetti di centrali nucleare per sempre. L'industria nucleare si sta già muovendo con un’imponente campagna pubblicitaria e di convincimento.

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Salvatore Barbera
Responsabile campagna Nucleare