Un Mediterraneo che sia il paradiso del vento e del sole e non del petrolio, come invece vorrebbero alcuni tra i governi dei Paesi che si affacciano sul Mare nostrum. Con questo obiettivo siamo entrati in azione pochi giorni fa presso l'isola di Rodi, in Grecia, nell’ambito della nuova campagna di Greenpeace, “Solarnia, solar paradise”.

Prendiamo l’Italia: il governo Renzi ha deciso di puntare su una improbabile quanto pericolosa ricerca dell'oro nero nei nostri mari, dimenticandosi di quanto questi ultimi siano una risorsa importante per il nostro Paese, soprattutto per quei territori che vivono di attività fondamentali come turismo e pesca sostenibile.

In Grecia la situazione non è poi così diversa. Nonostante la grave crisi economica che sta mettendo in ginocchio il suo Paese, il capo del governo ellenico, Alexis Tsipras, sta portando avanti la costruzione di una nuova centrale a olio combustibile, finanziata con fondi pubblici, nel bel mezzo dell'isola di Rodi. Una scelta di difficile comprensione, che non tiene conto del vento e del sole che caratterizzano questa isola greca, e che potrebbero essere una fonte di ricchezza energetica poco costosa, pulita e moderna.

Dunque, per contrastare queste decisioni sbagliate, mi sono ritrovato insieme ad altri attivisti provenienti da Grecia, Spagna e altri paesi europei. Con loro ho aperto di fronte alla centrale in costruzione un gigantesco striscione di 600 metri quadrati, con scritto “Oil is fueling greek debt / Il petrolio alimenta il debito greco”.

 

Ma chi legge, forse si chiederà: cosa vuol dire entrare in azione per Greenpeace?

Quando apri uno striscione durante un’azione, sei fiero del messaggio che stai lanciando. E anche se addosso c’è sempre un misto di adrenalina e tensione emotiva, alla fine sai che tutto è stato studiato dettagliatamente e che stai dando voce a decine di migliaia di persone.

Una volta terminata l'azione, la gioia per aver portato tutto a compimento senza imprevisti prende il posto della tensione. Ci si rilassa, ma si è profondamente soddisfatti di quanto fatto. Qualcuno si concede una nuotata serale approfittando del mare ancora limpido, altri chiacchierano allegramente durante una cena a base di cibo locale.

Durante il ritorno in nave, con le isole greche come sfondo e la compagnia dei sorrisi di una tavolata sul ponte, c'è la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di veramente prezioso, da aggiungere virtualmente al proprio bagaglio personale, insieme alla consapevolezza di aver dato il proprio contributo per sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni di primaria importanza per il nostro futuro.

Un’esperienza fantastica, il cui valore aggiunto è – secondo me - la possibilità di conoscere persone che provengono da altri Paesi, che parlano lingue diverse dalla tua, ma con cui sei accomunato dall’amore per il Pianeta su cui tutti viviamo e dalla voglia di salvaguardarlo da chi vorrebbe continuare a sfruttare natura e ambiente senza alcuno scrupolo.

Davide Fasolo – Attivista e volontario di Greenpeace