Detox Outdoor, costruiamo insieme la campagna!

Ciao e grazie per ciò che fai.
Vorrei segnalarti uno scempio di decine di migliaia di caprioli, daini e cinghiali che sta per avvenire in T...

Ciao e grazie per ciò che fai.
Vorrei segnalarti uno scempio di decine di migliaia di caprioli, daini e cinghiali che sta per avvenire in Toscana attraverso la famigerata Legge Obiettivo. Alla fine tutto riconduce all'attività dlle Squadre Cinghialare...Una vergogna assoluta:


Ecco perché la Legge Obiettivo sugli ungulati approvata dalla Giunta Regionale della Toscana è profondamente sbagliata:
- Art. 2 Individuazione delle aree vocate e non vocate:

1. La Regione approva, entro novanta giorni dall'approvazione della presente legge, uno stralcio del piano faunistico venatorio regionale nel quale dispone la revisione dei confini attuali delle aree vocate e non vocate per ciascuna delle specie ungulate di cui all'articolo 1, sentiti gli ambiti territoriali di caccia (ATC), includendo nelle zone non vocate: le zone ripopolamento e cattura, le zone di rispetto venatorio, le aree coltivate soggette a danni documentati nel quinquennio precedente, le aree coltivate potenzialmente danneggiabili, comprese le frazioni boscate e cespugliate tra loro intercluse, attestandone i confini lungo linee fisiche di facile identificazione.

Osservazioni: il comma suddetto contiene una frase che abbiamo avuto cura di sottolineare ed evidenziare, cioè la seguente: “ sentiti gli ambiti territoriali di caccia “. Gli ambiti territoriali di caccia hanno il loro presidente ed il loro organo direttivo composto da cacciatori. Le Squadre della caccia al cinghiale influenzano i membri dell’A.T.C. ed anzi, nella maggior parte dei casi addirittura le stesse Squadre Cinghialare sono riuscite a far designare proprio loro membri all’interno fra i membri dei comitati di gestione degli A.T.C.. E’ facile quindi prevedere che molte aree che non hanno le caratteristiche per vocate, invece vi rimarranno od addirittura diventeranno vocate.

- Art. 4 Interventi di controllo faunistico
La Regione, nel caso di inefficacia dei metodi ecologici dimostrata sulla base di una valutazione tecnica che tiene conto dei danni rilevati o potenziali, anche eventualmente segnalati dai proprietari o conduttori dei fondi, approva, previo parere dell’ISPRA, piani di controllo, ai sensi dell’articolo 37 della l.r. 3/1994, di validità non superiore ai tre anni.
Negli interventi di controllo di cui al comma 1 sono comunque ammessi:
le armi di cui all’articolo 31 della l.r 3/1994;
b) l’utilizzo di fari e strumenti di intensificazione della luce;
c) l’utilizzo di attrattivi;
d) l'utilizzo delle metodologie di prelievo basate sull’aspetto, la cerca e trappole selettive;
e) solo per la specie cinghiale, la girata;
f) una volta applicati senza successo metodi di prelievo alternativi, solo per la specie cinghiale può essere utilizzata la braccata, in condizioni di tempo e luogo che escludano significativi impatti su altre specie selvatiche.
L'utilizzo delle diverse metodologie viene deciso dalla Regione in raccordo con gli ATC ed il soggetto che coordina gli interventi. L'utilizzo delle trappole deve essere privilegiato nelle aree
urbane e peri-urbane e nelle aree agricole ove sia ravvisata l’inefficacia degli altri sistemi di controllo.
4. Fermo restando quanto previsto dal comma 3, le operazioni di cattura possono essere affidate, mediante appositi protocolli di gestione, ai proprietari e conduttori dei fondi di cui hanno la detenzione.

Osservazioni: di fatto questo articolo ripropone nella sostanza il modello di gestione che non solo ha fallito negli ultimi venti anni, ma che ha addirittura contribuito primariamente a creare il problema. Di Infatti si noti come nelle parti sottolineate ed evidenziate si affermi al punto 2) comma f: f) una volta applicati senza successo metodi di prelievo alternativi, solo per la specie cinghiale può essere utilizzata la braccata, in condizioni di tempo e luogo che escludano significativi impatti su altre specie selvatiche .

E non solo, nel comma 3 dello stesso articolo si legge che: 3. L'utilizzo delle diverse metodologie viene deciso dalla Regione in raccordo con gli ATC ed il soggetto che coordina gli interventi .
Di fatto questo articolo riaffida, nella pratica, gli interventi di controllo faunistico alle Squadre Cinghialare, così come è stato negli ultimi venti anni.
Nelle osservazioni del punto precedente si è visto come le Squadre Cinghialare influenzino in maniera diretta i comitati di gestione degli A.T.C., quindi se , come prevede il suddetto comma 3 dell’Art. 4 “ L’utilizzo delle diverse metodologie ( di abbattimento n.d.s. ) viene deciso dalla Regione in raccordo con gli A.T.C. ed il soggetto che coordina gli interventi. “ è facile prevedere che la forma della braccata la farà da padrona tra gli interventi di contenimento in questo questa è tradizionalmente la forma di contenimento organizzata e gestita proprio dalle Squadre Cinghialare. Inoltre sempre lo stesso comma cita il “ soggetto che coordina gli interventi “, questo soggetto è rappresentato nella stragrande maggioranza dei casi da una Guardia venatoria Volontaria che opera a mezzo di un decreto validato da un Associazione Venatoria…Ed indovinate queste Guardie Volontarie nella maggior parte dei casi a quale categoria di cacciatori appartengono? Proprio alle Squadre Cinghialare. Ecco che il cerchio si è chiuso.
La braccata non doveva essere prevista tra i metodi di controllo faunistico ed invece nella Legge approvata dalla Giunta all’art. 1 comma f si legge: f) una volta applicati senza successo metodi di prelievo alternativi, solo per la specie cinghiale può essere utilizzata la braccata, in condizioni di tempo e luogo che escludano significativi impatti su altre specie selvatiche.

E’ facilmente prevedibile che le Squadre Cinghialare attraverso le influenze suddette, faranno facilmente fallire i metodi incruenti ed i metodi di contenimento meno invasivi alternativi ( come l’aspetto e la girata ) affinchè poi si sia costretti ad intervenire con gli interventi in braccata da loro organizzati e gestiti.
L’utilizzo della braccata non doveva in alcun modo essere previsto dalla Legge Obiettivo non solo per quanto suddetto, ma anche perché gli studi scientifici più autorevoli e rappresentativi, sia da parte di Ispra che da parte dell’Unione Europea hanno dimostrato che la caccia in braccata non solo non risolve il problema ma anzi lo aggrava e lo acutizza perché destruttura le popolazioni della specie cinghiale facendo sì che l’estro si presenti nelle femmine ad una età molto inferiore e quindi aumenti la popolazione di cinghiali e che aumenti la fertilità della specie ed addirittura aumenta il numero dei danni alle colture agricole, determinando quello che in gergo viene comunemente definito “effetto boomerang”; ecco di seguito alcuni link, solo alcuni dei link esemplificativi:

https://ilblogdialpvet.wordpress.com/2015/05/21/leffetto-boomerang-nella-gestione-del-cinghiale/

http://autori.fanpage.it/occorre-abbattere-i-cinghiali-per-limitarne-i-danni/


http://www.abolizionecaccia.it/approfondimenti/nocivosaraitu/dossier-cinghiali.html

Le problematiche inerenti alla braccata da questo punto di vista sono ormai note e quasi unanimemente riconosciute dalla comunità scientifica internazionale. Persino il Senato della Repubblica ha recentemente formalmente riconosciuto questa problematica tanto che si è formalmente espresso contro la forma della braccata:

http://www.ilcacciatore.com/2014/10/31/cinghiali-verso-la-cancellazione-della-braccata/

Oltre a tutto ciò va rilevato che oltre il 90% degli incidenti di caccia con armi da fuoco avvengono proprio nella caccia in braccata ed il dato riguardo agli incidenti mortali con armi da fuoco nella caccia in questa forma di caccia è ancora più netto: il 94% . La braccata appare in assoluto la forma di intervento più pericolosa. La Regione Toscana potrà trovarsi di fronte ad incidenti anche gravi.
L’altro elemento vergognoso della braccata, è che nella stessa vengono impiegati più cani: in questo modo i cani si eccitano l’uno con l’altro e si avvicinano maggiormente ai cinghiali che li straziano, li feriscono e li uccidono in gran numero ( in rete sono disponibili decine di foto di cani straziati dai cinghiali nella caccia in braccata ). Questa forma contemporanea di “tauromachia” finalizzata solo al divertimento ed all’interesse delle Squadre Cinghialare è assolutamente intollerabile in una società civile ed umanamente aberrante. Che la Regione Toscana si affidi a queste pratiche per gli interessi delle associazioni venatorie e delle Squadre Cinghialare è disgustoso e persino sospetto…












E’ noto poi che il grande numero di persone, ma soprattutto di cani impiegato nella caccia in braccata disturbi in modo anche grave le altre specie selvatiche creando squilibri e stress nelle popolazioni di animali avvolte anche rari od in difficoltà.

Il modello della caccia e degli interventi di contenimento in braccata organizzati e gestiti dalle Squadre Cinghialare è il modello applicato nella Regione Toscana negli ultimi venti anni e rappresenta non solo il modello che ha fallito ma addirittura il modello che ha contribuito a creare il problema perché ha indotto intorno alle Squadre Cinghialare un giro di interessi economici ingentissimi e fortissimi ( dalle quote di iscrizione alle squadre, alla vendita delle carni etc. etc. ) tali per cui si è ormai entrati in un circolo vizioso per cui tanto più alto è il numero dei cinghiali tanto più esponenzialmente questo giro d’affari cresce.

La Regione Toscana non può farsi complice di questi interessi, se lo fa, evidentemente vi sono questioni elettorali a pesare sul piatto della bilancia.


- Art. 6 – Gestione e Valorizzazione delle carni
1.Gli ATC provvedono a proprie spese, entro il termine di centoventi giorni dalla data di entrata in vigore delle presente legge, alla realizzazione di almeno un centro di sosta, così come definito dalla delibera della Giunta regionale n. 1185 del 15 dicembre 2014, aumentandone il numero di uno ogni duemilacinquecento capi di ungulati abbattuti, facendo riferimento ai dati di abbattimento dell'annata precedente. I centri di sosta devono essere dislocati sul territorio di competenza in modo diffuso ed omogeneo e posti a disposizione dei cacciatori di ungulati, attraverso specifiche regolamentazioni e protocolli.
2.Gli ATC predispongono specifici accordi con i centri di lavorazione carni o altre destinazioni autorizzate ai sensi delle norme sanitarie vigenti, finalizzati alla cessione dei capi di ungulati provenienti dalle attività di controllo di cui all'articolo 37 della l.r. 3/1994, nonché degli ulteriori capi ceduti dai cacciatori.
3.Gli ATC dispongono altresì, con la propria partecipazione economica alle spese, i percorsi finalizzati
alla abilitazione come “cacciatore formato” in materia di igiene e sanità, di cui al capo 6, allegato
della delibera della Giunta Regionale n. 910 del 4 novembre 2013, di almeno due cacciatori per
squadra di caccia al cinghiale e di due cacciatori per distretto di caccia di selezione .

Osservazioni: con l’art. 6 Gestione e Valorizzazione delle carni, la Regione Toscana cerca di rendere
legale una pratica che invece la legge quadro nazionale considera illegale: la vendita da parte dei
cacciatori delle spoglie degli animali abbattuti.
Se infatti potrebbe essere condivisibile il concetto che le spoglie degli animali abbattuti in caccia o negli interventi di contenimento, possano essere vendute dall’ente pubblico per ripagare i danni che questi animali provocano all’agricoltura e negli incidenti stradali, alleggerendo così gli oneri in tal senso per la comunità, in questa Legge si fa invece qualcosa di diverso e di molto grave: si cerano dei centri di sosta degli animali abbattuti (a spese della collettività), si formano dei cacciatori sulle norme i materia di igiene e sanità che di fatto sostituiscono l’autorità di profilassi e zoo veterinaria ufficiale ( la A.S.L. ) con i risultati di efficienza e garanzia in termini di salute pubblica che si possono facilmente immaginare ( chi mangerebbe, se lo sapesse, della carne di un animale che è stata “controllata” solo da un cacciatore “formato” e non da un vero esperto ), per far si che i cacciatori possano di fatto vendere i capi abbattuti come chiaramente specificato al comma 2) dell’articolo 6 : nonché degli ulteriori capi ceduti dai cacciatori.
Incredibile…
E’ anche palese un altro concetto anch’esso elementare: se viene data ai cacciatori del cinghiale la possibilità di vendere “legalmente” le carni di questi animali, si verrà a determinare così un altro forte interesse economico e questa volta legalizzato intorno ad esse. Se il numero di cinghiali e quindi la disponibilità di queste carni per i cacciatori del cinghiale diminuisse, ovviamente verrebbe a diminuire anche l’introito per questi cacciatori che quindi non hanno nessun interesse a far diminuire il numero di cinghiali, ma anzi avrebbero proprio l’interesse opposto di incrementarne ancora di più il numero per conservare ed incrementare il loro business !

Questo è un ragionamento elementare e questa legge contiene in se un “falso ideologico” che ne costituisce il peccato originale e che è destinato ad alimentare di fatto interessi di parte contro il mondo agricolo e contro la collettività stessa, ad esclusivo vantaggio di coloro che invece hanno contribuito a cerare questo problema: i cacciatori delle Squadre Cinghialare, ovvero l’unica categoria che ha chiaramente l’interesse opposto alla diminuzione del numero dei cinghiali.

Gruppo sostenitore GREENPEACE ITALIA

Ciao, io sono un individuo che offre prestiti a internazionale l. Dotato di un capitale
che verrà utilizzato per erogare prestiti tra priva...

Ciao, io sono un individuo che offre prestiti a internazionale l. Dotato di un capitale
che verrà utilizzato per erogare prestiti tra privati a breve e lungo termine da
2000€ a €500,000 a tutte le persone a grave essendo nei bisogni reali, il tasso di
interesse del 2% l'anno. I fornisce prestiti finanziari, mutuo per la casa, prestito di investimento,
Prestito auto, prestito personale. Sono disponibile per soddisfare i miei clienti in una durata massima 3 giorni dal ricevimento del modulo di domanda.
Passo serio persona ad astenersi

Più informazioni

Grazie