Una di quelle giornate che non dimentichi, i volti, la passione delle migliaia di persone accorse oggi al teatro Quirino di Roma. Tutti per gridare la loro rabbia verso un Governo che in un sol colpo ha ucciso le speranze in un'Italia più verde e in un lavoro durevole e sostenibile. La speranza di credere in un Paese finalmente libero dalla schiavitù di petrolio e gas nelle mani del dittatore di turno finanziato da qualche servizio segreto occidentale.

Diciamolo chiaramente: il Decreto del Ministro Romani è una porcata! Col pretesto di recepire una direttiva europea che fissa obiettivi vincolanti in materia di energie rinnovabili al 2020, si sono introdotte una serie di incertezze in grado di bloccare ogni nuovo investimento in questo settore.

Dal palco del Quirino i relatori hanno spiegato le cifre del settore delle rinnovabili: oltre 14 miliardi di euro movimentati negli ultimi anni, l'1% del Pil, lavoro concreto per decine di migliaia di ragazzi e ragazze in tutta Italia, oltre il 20% di energia elettrica prodotta con le rinnovabili.

Numeri impressionanti che evidentemente spaventano i grandi oligopolisti di questo Paese, Enel ed Eni su tutti.

Il tentativo di fermare il cambiamento del sistema energetico non riuscirà nel suo intento. Quei ragazzi, accorsi da tutta Italia senza neanche riuscire a entrare nel teatro già troppo pieno, lo impediranno a tutti i costi e andranno fino in fondo e con loro, su questo potete giurarci, ci sarà anche Greenpeace!

Domenico Belli, responsabile campagna Energia e Clima