È un grande giorno per i nostri amici gatti!

Mars, uno dei più grandi produttori di cibo per animali al mondo, proprietario di marchi come Whiskas, Sheba o KiteKat in Italia, ha finalmente fatto un passo importante per garantire che le filiere degli ingredienti a base di pesce che finiscono nei propri prodotti siano “pulite”!

In seguito alla nostra richiesta di trasparenza, Mars aveva ammesso di rifornirsi dalla Tailandia, sotto osservazione da parte dell’Unione Europea perché considerata a rischio di pesca illegale, con gravi violazioni dei diritti dei lavoratori sui propri pescherecci. E in particolar modo di avere tra i priori fornitori il colosso del tonno Thai Union (in Italia proprietario del marchio di tonno in scatola Mareblu) al centro di gravi scandali relativi alla violazione di diritti umani lungo le proprie filiere. Nonostante il rischio che anche nei loro prodotti potesse finire “tonno cattivo”, #badtuna, l’azienda non aveva però messo in atto nessuna misura per tutelare i nostri amici gatti dall’essere complici ignari di una pesca ingiusta e insostenibile. 

Dopo aver bloccato per oltre 11 ore una delle loro fabbriche in Nuova Zelanda e le richieste di migliaia di consumatori, e gatti, in tutto il mondo, Mars ha finalmente elaborato un preciso piano di azione per proteggere i lavoratori di tali filiere, e così fare pressione su Thai Union affinché risolva gli scioccanti problemi emersi nelle proprie produzioni.

Nel suo Piano di Azione, Mars si impegna a fare investimenti significativi in Tailandia per tracciare e monitorare le proprie filiere, in modo da garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati sia in terra che in mare, sviluppando un modello che possa poi essere applicato ai propri fornitori in tutto il mondo. Mars si è inoltre impegnata a far seguire a questo piano un Codice di condotta per la Pesca da applicare a tutte le proprie filiere, per assicurare che nei propri prodotti arrivi solo pesce catturato in modo sostenibile, e ha dichiarato che se produttori come Thai Union non rispetteranno i loro standard, il rischio è che vedano interrotti i loro contratti commerciali.

Un impegno davvero significativo, considerando che sarà applicato a tutte le produzioni di Mars a livello globale e che è sicuramente una spinta importante per Thai Union a cambiare!

Il cammino da fare è ancora lungo, ma con questo piano Mars ha dimostrato di volersi davvero impegnare per assicurare i consumatori che le materie prime a base di pesce che utilizza non provengano da attività che violano i diritti dei lavoratori e distruggono il mare.

Ad oggi sia Mars che Nestlé, due delle più importanti compagnie di cibo per animali, hanno riconosciuto di avere problemi nelle proprie forniture di pesce e si sono impegnate per far cambiare le cose. Cosa aspettano tutte le altre aziende che si riforniscono dalle stesse filiere a elaborare piani precisi per evitare che i propri prodotti siano contaminati da #badtuna?

I recenti scandali hanno evidenziato come le filiere per la produzione di tonno e altri prodotti ittici, sia per il consumo animale che per l’alimentazione umana, sono a rischio: è ora di intervenire subito!

Pur avendo avviato un processo per intervenire sui punti più critici della sua produzione, Thai Union ha ancora molta strada da fare per sviluppare un piano dettagliato e ambizioso per assicurare precisi standard ambientali e sociali in tutte le proprie filiere e su tutti i pescherecci che la riforniscono. Il leader mondiale del tonno ha finalmente accettato di dialogare con Greenpeace per cambiare le cose: ci auguriamo che vogliano davvero mettere in pratica piani ambiziosi per guidare una vera e propria rivoluzione in un business ormai fuori controllo e tutelare i nostri oceani e i lavoratori.

In Italia, con la campagna Tonno In Trappola, stiamo chiedendo a Mareblu (controllata daThai Union) di mantenere le promesse fatte nel 2012 per una pesca equa e sostenibile, firma anche tu!

Giorgia Monti, responsabile campagna Mare