Questo blog ha un oggetto apparentemente stravagante per Greenpeace, ovvero il film “Re della Terra selvaggia” (“Beasts of the Southern Wild”) di Benh Zeitlin. Un film indipendente, un vero e proprio caso che ha raccolto decine di premi nei festival di tutto il mondo e ora è candidato a 4 oscar (miglior film, migliore regia, migliore sceneggiatura non originale, miglior attrice protagonista, la piccola Quvenzhané Wallis che interpreta il ruolo di Hushpuppy). Siamo stati invitati alla sua anteprima (il film esce il 7 febbraio) e per questo ne parliamo.

"Re della Terra selvaggia” è innanzitutto la storia di Hushpuppy e del suo papà, Wink. Ma è anche la storia di una comunità che vive in forte relazione con il proprio ambiente, qualcosa che noi abitanti del mondo civilizzato abbiamo dimenticato. Un ecosistema fragile, da qualche parte nella Louisiana devastata da Katrina. L’intenzione del regista non è quella di fare un film “ambientalista”. Ma – tra ghiacciai che si frantumano, uragani che si scatenano e bestie preistoriche “scongelate” – a emergere è una semplice realtà: quando gli equilibri naturali si spezzano, la vita che da questi dipende rischia di scomparire.

Hushpuppy dice: “Quando qualcosa si è rotto è difficile rimettere le cose a posto”. Eppure è lei a guardare negli occhi le misteriose creature preistoriche. E se è possibile trovare una speranza va cercata negli occhi di chi sa che la nostra civiltà non è nulla senza il pianeta che la sostiene. Fosse anche solo per questo, è un film che merita di essere visto.

Andrea Pinchera, direttore Comunicazione e Raccolta Fondi