Una settimana fa, insieme al nostro Piccolo Re, abbiamo svelato l’incubo tossico che si nasconde dietro i sogni che ci vende l’Alta moda: e cioè che marchi come Louis Vuitton, Versace e Dolce&Gabbana stanno contaminando le nostre acque con sostanze chimiche pericolose,  utilizzate per produrre i loro  vestiti “esclusivi”.

La nostra storia inizia a Milano, dove il Piccolo Re ha chiesto ai più famosi mercanti dell’Alta Moda di produrre vestiti liberi da sostanze tossiche per i bambini di tutto il mondo. Ma il piccolo Re non era solo...

 

 

Aveva inviato messaggeri in ogni parte del regno e in tutto il mondo per far conoscere la verità.

 

Presto i mercanti cominciarono a ricevere migliaia di lettere,  la gente sfilò per le strade e non si parlò d’altro che della sfida del piccolo Re per liberare il regno dalle sostanze tossiche che lo infestavano.  

Nonostante alcuni famosi mercanti come Burberry e Valentino avessero già raccolto il suo appello cambiando queste terribili abitudini, altri come Dolce&Gabbana, Louis Vuitton e Versace continuarono ad ingannare i loro fedeli seguaci inquinando i bellissimi fiumi del regno.

Il Decreto del Re: una moda toxic-free

Da Città del Messico ad Amburgo, genitori e figli si unirono al Piccolo Re nel chiedere a questi mercanti di produrre vestiti di cui il popolo potesse andar fiero.

 

In Messico, il Re e la sua corte fecero visita a Louis Vuitton e chiedendogli un impegno Detox. In Germania, dei manichini protestarono fuori da un negozio di Dolce&Gabbana e Versace. In Russia, mercato importantissimo per questi vestiti alla moda  – e nazione in cui manca una forte regolamentazione su sostanze chimiche pericolose e inquinamento delle acque – un re nudo decretò una moda libera da veleni direttamente davanti ad un negozio di Louis Vuitton e ai suoi impiegati.

Dalle strade ai fiumi “social”

L’appello non arrivò solo dalle strade; per quattro giorni la gente si riversò sulle pagine Facebook e Twitter di Versace e D&G, inondandole di messaggi Detox durante il periodo dell’anno più importante per il mondo della moda: la Milano Fashion Week. 

 

La domanda ora è questa: questi marchi ascolteranno l’appello di appassionati di moda, genitori e volontari di Greenpeace e si comporteranno seguendo la tendenza Detox? Si impegneranno per una moda libera da sostanze chimiche pericolose o continueranno a nascondere lun incubo tossico dietro le loro favole? 

La settimana della moda è terminata, ma questa storia è tutt’altro che alla fine. 

Tutti insieme possiamo mantenere alta la pressione su Louis Vuitton, D&G e Versace e chiedere di creare alta moda che non costi nulla al Pianeta.

Cecilia è Cooordinatrice Comunicazione per Greenpeace Italia e Nina è Campaigner Detox per Greenpeace Russia.