montiIl 15 giugno è stato un giorno importante per Greenpeace e per il nostro mare. Una vittoria per noi e per le comunità di Sardegna e Corsica. Finalmente, a un anno dal lancio del nostro appello, i ministri dell’Ambiente italiano e francese ci hanno dato ascolto e si sono impegnati a proteggere lo stretto delle Bocche di Bonifacio: a Palau hanno firmato un accordo storico in cui  si impegnano a presentare all’Organizzazione Marittima Internazionale la richiesta per chiudere lo stretto al traffico di carichi pericolosi e creare un parco marino internazionale nell’area.

C’eravamo anche noi alla cerimonia per la firma dell’accordo…io, insieme al nostro direttore esecutivo, Giuseppe Onufrio e a un gruppo di volontari, ufficialmente invitati  dall’On. Prestigiacomo. Quest’invito è un “riconoscimento” importante del ruolo attivo che abbiamo svolto nel difendere l’ecosistema marino…e sicuramente una cosa rarissima, considerando tutte le volte che abbiamo chiesto un incontro con il Ministro senza ricevere alcuna risposta.

Ora posso confermarvi che il ministro dell’Ambiente esiste davvero!!! Le ho consegnato i nostri report sullo stato del Mediterraneo. Le ho ricordato che adesso ci aspettiamo i fatti: non vogliamo parchi di carta ma una rete di riserve marine realmente protette.

presti bocche rev

La storia, infatti, insegna che purtroppo la firma di un accordo non sempre è sufficiente. L'accordo firmato da Francia e Italia nel 1999 per la creazione del Santuario dei Cetacei "Pelagos", all'interno del quale si trovano le Bocche di Bonifacio, è tristemente famoso per non aver portato a nessuna reale protezione dell'area. Da anni denunciamo lo stato di degrado della zona, dove i cetacei stanno sparendo.

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Ora che la “nostra” Prestigiacomo ha dichiarato apertamente di volersi impegnare per la difesa del mare, non la molleremo un secondo! È ora che Italia e Francia facciano qualcosa per rispettare gli impegni presi ben 10 anni fa: il Santuario non può più rimanere una semplice scatola vuota!