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L’Italia resta libera da OGM!

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News - 24 aprile, 2014
Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato da un agricoltore friulano contro il decreto interministeriale che vieta la semina del mais OGM della Monsanto (il MON810).

Una sentenza storica, che ha confutato tutte le motivazioni del ricorrente e che apprezziamo per la sua chiarezza espositiva. Soprattutto perché rimette al centro della questione OGM il principio invalicabile di precauzione: “quando sussistono incertezze riguardo all’esistenza o alla portata di rischi per la salute delle persone – si legge nella sentenza – possono essere adottate misure protettive senza dover attendere che siano esaurientemente dimostrate la realtà e la gravità di tali rischi”.

Pertanto, “il contestato decreto rispecchia in toto le condizioni previste” per l’applicazione del principio di precauzione, essendo state tra l’altro provate le conseguenze negative per l’ambiente. La sentenza riconosce al decreto interministeriale impugnato il carattere di una misura di emergenza, la cui adozione è chiaramente ammessa dalle ultime pronunce della Corte di Giustizia.

Ad uscirne vincitore, il principio per cui la libertà di iniziativa economica non può essere anteposta alla salute delle persone, al benessere degli animali e all’ambiente.

Ora la nostra richiesta al governo è ancora più forte e decisa: assieme alla Task Force per un’Italia Libera dagli OGM, chiediamo a Renzi e al suo esecutivo di impegnarsi durante il semestre di presidenza europeo affinché l'Ue adotti una chiara regolamentazione sugli OGM che rafforzi la procedura di valutazione dei rischi e il diritto degli Stati Membri di vietare la coltivazione di OGM.


 

 

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