News - 2 maggio, 2011
Abbiamo bloccato la costruzione della centrale nucleare di Flamanville in Francia. Stamattina, 55 attivisti hanno scalato tre gru e ancorato al terreno due tir arrestando l'avanzamento dei lavori.
Azione Flamanville, Francia.
L'azione, che ha l'obiettivo di fermare la costruzione di reattori EPR in Francia e non solo, è arrivata direttamente all'attenzione del
Presidente Nicolas Sarkozy che alle 13:00 di oggi, mentre i climbers continuavano a bloccare i lavori della centrale,
ha ricevuto Greenpeace all'Eliseo.
I reattori nucleari del tipo EPR (European Pressurized Reactor) sono gli stessi che Enel e il governo italiano vorrebbero costruire in Italia. Parliamo di una tecnologia non sicura, progettata sulla base di ciò che si è imparato dagli incidenti di Three Miles Island e Cernobyl, ma che il disastro di Fukushima ha messo fortemente in discussione su vari punti.
Ovvero:
- la dipendenza vitale e continua dalla rete elettrica per raffreddare i reattori;
- il rischio di esplosioni di idrogeno;
- il posizionamento dei generatori a gasolio di emergenza a rischio in caso di allagamento.
La stessa autorità per la sicurezza francese (ASN) ha segnalato che i reattori EPR presentano fattori di rischio simili a Fukushima.
In Europa ci sono due centrali con reattori del tipo EPR in costruzione, una in Finlandia e una in Francia ed entrambe stanno avendo migliaia di problemi tecnici e di sicurezza, con ritardi che hanno portato ad aumenti esorbitanti dei costi preventivati.
Intanto, il governo italiano vuole far saltare il referendum con una moratoria-truffa per mantenere gli impegni con la Francia su reattori molto più pericolosi e costosi di quanto vogliano farci credere. I cittadini italiani hanno diritto di esprimersi su una scelta che vincolerebbe il Paese al nucleare per oltre un secolo.
La soluzione è a portata di mano: energie rinnovabili e risparmio energetico. Al referendum del 12 e 13 giugno, votiamo SI per fermare il nucleare.