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Ue: doppio gioco su autorizzazioni OGM

News - 13 luglio, 2010
Bruxelles, International — La nuova proposta della Commissione europea promette agli Stati membri il diritto di vietare le coltivazioni transgeniche sul proprio territorio, a patto che chiudano un occhio sulle preoccupazioni per salute e sicurezza, durante il processo di autorizzazione di nuovi OGM.

Greenpeace, insieme alla coalizione Liberi da Ogm, manifesta di fronte al Parlamento per salvare il biologico italiano dalle contaminazioni da Ogm.

 

La Commissione - in base a un documento trapelato - spera con questa proposta di interrompere una situazione di stallo decennale delle autorizzazioni. Promette di formalizzare in legge ciò che già esiste nella pratica: una mezza dozzina di paesi hanno già vietato le colture geneticamente modificate.

Questa proposta è il contrario rispetto a quanto chiesto all'unanimità dai ministri dell'Ambiente dell'Unione europea nel 2008, cioè un rafforzamento della procedura di autorizzazione, in particolare della valutazione dei rischi per nuove colture.

Nel tentativo di cavarsela con la sua agenda pro-OGM, il presidente della commissione Ue, Barroso, offre agli Stati membri dei divieti nazionali, ma solo aa patto che riducano la loro opposizione durante il processo di autorizzazione a livello europeo. Ma i divieti nazionali non possono sostituire una procedura di sicurezza scientificamente valida a livello europeo. La contaminazione da OGM non si ferma ai confini nazionali.

La proposta della Commissione consentirebbe agli Stati membri di vietare le coltivazioni OGM per cause legate alle contaminazioni. Si tratta di un miglioramento rispetto alle prime bozze di proposta, ma non concede il diritto di adottare divieti per motivi legati alla salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente.

La valutazione d'impatto della Commissione stessa ha concluso che questa proposta causerebbe un "impatto negativo per gli agricoltori NON-Ogm".Non riesce, infatti, a far fronte ai problemi di contaminazione che scaturirebbero negli Stati membri che decidessero di avviare coltivazioni transgeniche.

Invitiamo il Governo italiano e gli altri Stati membri a respingere l'attuale proposta. Fino a quando la procedura di valutazione dei rischi delle colture geneticamente modificate non sarà adeguatamente implementata, nessun nuovo Ogm dovrebbe essere autorizzato.

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