Questo sito utilizza cookie tecnici propri per migliorare la tua navigazione e cookie di terze parti per analisi statistiche e condivisione dei contenuti. Procedendo con la navigazione acconsenti all'uso di tutti i cookie. Per saperne di più clicca qui.

Ordigni nucleari Usa - Nato: arrestati 24 attivisti di Greenpeace

News - 8 giugno, 2006
Ventiquattro attivisti di Greenpeace provenienti da Italia, Germania, Belgio, Olanda, Turchia e Gran Bretagna sono stati arrestati questa mattina dopo l'azione di protesta organizzata presso la sede della Nato di Bruxelles. Un camion di Greenpeace che trasportava una replica, a dimensioni reali, di una bomba nucleare US B61 ha bloccato l'ingresso della Nato, mentre altri attivisti hanno esposto lo striscione "Armi nucleari fuori dalla Nato" proprio sulla statua simbolo dell'organizzazione. L'azione è avvenuta proprio mentre era in corso il consiglio dei Ministri della Difesa per decidere sul futuro della Nato.

Azione di Greenpeace alla sede della Nato di Bruxelles: un camion di Greenpeace ha scaricato una finta bomba nucleare US B61, come quelle presenti a Ghedi Torre e Aviano, di fronte all'ingresso della Nato. 24 attivisti di Greenpeace era presente anche un'attivista italiana - sono stati arrestati.

A sedici anni dalla fine della guerra fredda, rimangono 480 testate nucleari statunitensi in sei paesi europei - Italia, Germania, Belgio, Olanda, Turchia e Gran Bretagna - con una potenza distruttiva totale che potrebbe cancellare l'Europa intera. Greenpeace, dopo l'irruzione alla parata militare del 2 giugno a Roma e la presentazione in tutta Europa e al Senato del  rapporto "Ordigni nucleari Usa Nato: sicuri?" rinnova il suo appello all'Ue affinché gli armamenti atomici presenti sul territorio europeo vengano restituiti al mittente USA.

Il rapporto Weapons of Terror ("Armi del terrore") della Commissione sulle Armi di distruzione di massa dell'Onu, presieduta da Hans Blix, afferma: "Finché alcune nazioni avranno armamenti nucleari, altre li vorranno. Finché qualcuno di questi armamenti rimarrà, ci sarà il rischio che un giorno verranno usati, volontariamente o per errore. E qualsiasi utilizzo rappresenterebbe una catastrofe".

"I ministri della Difesa riuniti oggi a Bruxelles devono ascoltare i cittadini europei, i due terzi dei quali non vogliono le testate nucleari sul loro territorio" sostiene Pippo Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace. "Mentre prosegue il dibattito sulle ambizioni nucleari dell'Iran e sulle tensioni in Medio Oriente, bisogna rafforzare la posizione europea e andare verso un futuro senza armamenti nucleari".

Categorie