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Coesistenza Ogm: sai cosa semini, non sai cosa raccogli

News - 6 aprile, 2006
L'avanzare degli Ogm in Spagna - l'unico paese europeo dove vengono coltivati su larga scala - sta causando enormi problemi di contaminazione alle altre colture e minaccia la sussistenza degli agricoltori stessi, che sono spesso costretti a bruciare i propri raccolti per arginare contaminazioni sempre più dilaganti.

I coltivatori spagnoli di mais danno fuoco alle proprie coltivazioni dopo aver scoperto che sono state contaminate dai vicini campi di mais geneticamente modificato.

"Quest'anno seminerò ancora mais. Ma se dovesse essere un'altra volta contaminato [ da un mais geneticamente modificato ], abbandonerò l'agricoltura biologica: non posso ogni anno subire episodi di contaminazione come questi".

Questa dichiarazione sconcertante è di Enric Navarro, che negli ultimi quattro anni ha coltivato mais a Girona. Il suo mais è stato contaminato da mais geneticamente modificato di cui non si conosce la provenienza: a causa dell'azione del vento, questo mais potrebbe infatti provenire da qualsiasi coltivazione Ogm.

Quando il mais Ogm coesiste con quello biologico, sai cosa semini, ma non sai cosa raccogli. Enric ha deciso di bruciare due terzi del suo raccolto dopo che i test effettuati avevano rivelato che il 12,6 per cento del suo mais era contaminato. Enric ha preferito seguire la sua coscienza, rinunciando alla vendita del mais e subendo una grave perdita economica. Proprio come Enric, anche molti altri coltivatori hanno bruciato il loro mais per non contaminare ulteriormente il mercato spagnolo.

Molte storie come questa sono state raccolte nel rapporto "Coesistenza Impossibile", recentemente diffuso da Greenpeace e da due Ong spagnole, Asemblea Pagesa e Plataforma Trangènics Fora!. Il rapporto documenta l'impiego massiccio di mais geneticamente modificato e i conseguenti disastri che hanno colpito numerosi coltivatori di mais biologico in Aragona e Catalogna, due delle più grandi regioni produttrici di Ogm

Una conferenza sulla "Coesistenza" è in corso a Vienna. In ballo c'è il futuro delle coltivazioni OGM. Perdite economiche come quella di Enric spiegano perché molti paesi vorrebbero chiudere la porta alla contaminazione genetica. I consumatori, inoltre, sono contrari ai prodotti Ogm e i mercati sono chiusi a questa pericolosa tecnologia.  "Per risolvere il problema degli Ogm e le sue implicazioni sociali, ambientali e sulla salute, la sola possibilità è non coltivare un tipo di mais che i cittadini non vogliono".

Firma direttamente on line la petizione!

La coesistenza minaccia la biodiversità e il diritto di scelta dei consumatori. Per difendere il tuo diritto di scelta firma subito la petizione di Greenpeace e richiedi che venga esteso l'obbligo di etichettatura anche ai prodotti derivati da animali nutriti con OGM.

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Greenpeace è da sempre contraria all'impiego indiscriminato di organismi geneticamente modificati nell'agricoltura. La coesistenza delle colture OGM con quelle tradizionali rappresenta un rischio inaccettabile per l'ambiente e per la salute dei cittadini. Sostieni la Campagna Ogm di Greenpeace.

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