News - 18 dicembre, 2009
Tra meno di 12 ore si conclude il vertice di Copenhagen. E l'Italia che fa? Si mette di traverso e blocca la decisione europea di migliorare l'impegno unilaterale di riduzione delle emissioni al 2020 portandolo dal 20% al 30%.
Attivisti di Greenpeace manifestano a Copenhagen.
Regno Unito, Germania e Francia hanno chiesto il miglioramento dell'obiettivo, ma si sono scontrate contro il muro dell'Italia. È un comportamento gravissimo e vergognoso che rischia di far deragliare la possibilità di raggiungere un accordo di successo a Copenhagen.
L'Italia non è meno esposta degli altri Paesi al disastro climatico, anzi. Tutti gli indicatori confermano che il nostro Paese è già colpito da siccità, incendi, riduzione della diversità biologica e impatti costieri. Abbiamo un Governo folle, non all'altezza delle sfide che ci attendono.
Per aggirare il blocco, la Commissione europea avrebbe proposto di raggiungere il 30% sulla base di impegni volontari da parte dei diversi Stati membri. Questo è molto rischioso. Metterebbe, infatti, in discussione l'approccio scientifico adottato nei negoziati. Le riduzioni di gas serra non devono essere adottate su base volontaria, ma rispettando le conoscenze scientifiche.