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Caterina Nitto: diario del 20 gennaio 2006

Pagina - 13 febbraio, 2006

Caterina Nitto - 20 gennaio 2006

Vi chiedo perdono per non essermi fatta viva per così tanto tempo, ma la stanchezza, sia fisica che mentale, ha iniziato a farsi sentire. Ho dovuto sfruttare ogni istante libero per dormire e rilassarmi. Ma oggi sono stata ricompensata di tutta la fatica e di tutte le energie spese in questi ultimi due mesi.

Che giornata! Ieri abbiamo ufficialmente abbandonato la flotta giapponese, abbiamo portato a termine il nostro compito qua giù, ora entrano in campo le forze politiche ed economiche. Per questo gli uffici di GP di tutto il mondo stanno lavorando sodo sull'onda dei nostri risultati.

Ma torniamo ad oggi. I nostri due comandanti, Frank [ comandante dell'Esperanza ] e Arne [ comandante dell'Arctic Sunrise ], hanno deciso di farci un regalo, il più incredibile regalo abbia mai ricevuto in vita, una passeggiata sui ghiacci perenni del continente antartico. Abbiamo fatto rotta verso sud fino ad andare letteralmente a sbattere contro il ghiaccio. Gli iceberg hanno iniziato ad intensificarsi e ha essere collegati tra loro da un mare denso, sempre più denso fino a diventare compatto. La nostra nave, che è una categoria inferiore di rompighiacci, si è dovuta fermare qualche miglio prima che l'oceano diventasse troppo spesso, mentre l'Arctic Sunrise ha avuto la sua rivincita spingendosi dritta dritta verso il cuore.

Il nostro equipaggio è poi stato trasferito a bordo dell'AS utilizzando l'elicottero, scusate ma credo di non essere in grado di descrivere lo spettacolo che ho potuto ammirare da lassù. Il mitico comandante dei ghiacci Arne ha testato alcune zone puntando il naso della nave come per fiutare il territorio fino a quando ha trovato la "banchina" di suo gradimento. A questo punto scaletta fuori bordo e via!!! Sullo sfondo le cime delle montagne dell'Antartide e tutto intorno enormi blocchi di ghiaccio dalle incredibili forme. Per la prima volta dopo due mesi e mezzo abbiamo messo i piedi su qualcosa che all'inizio sembra fermo, ma che in realtà se si guarda e si ascolta con attenzione si percepisce che è in continuo, perenne movimento. Solo scrutando con attenzione le crepe più profonde che cigolano e sfregano si riesce effettivamente a sentire il movimento. Molti pinguini sono venuti ad accoglierci con il loro impeccabile smoking, chissà cosa hanno pensato e cosa si sono detti. "Chi sono questi pazzi tutti vestiti di arancione e con buffi occhiali da sole?!? E questa enorme balena verde con un arcobaleno sul fianco da dove sbuca fuori?!?" Mi sento la persona più fortunata del mondo. Posare i piedi dove mai nessun uomo è mai stato ti fa venire i brividi. Ma ora ci aspetta un duro rientro verso Cape Town, i 50 urlanti e i 40 ruggenti ci stanno aspettando.

Baci

Cate

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