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Energy revolution: sole, vento e risparmio energetico

Due nuovi rapporti di Greenpeace su energia eolica e solare

News - 28 settembre, 2006
A distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, due nuovi rapporti di Greenpeace, "Solar Generation III" e "Global Wind Energy Outlook 2006" fanno il punto sulle potenzialità delle fonti rinnovabili alla luce delle tecnologie presenti sul mercato. Siamo a un passo dalla "Energy revolution". Adesso serve il sostegno della politica. FOTO

Impianto eolico. Dal 1995 al 2005 la potenza installata nel mondo è cresciuta di dodici volte.

Entro il 2025 due miliardi di famiglie nel mondo potranno beneficiare di energia elettrica grazie al solare fotovoltaico. Già nel 2005 la potenza fotovoltaica installata nel mondo ha raggiunto i 5 mila Megawatt, con una crescita del 40 per cento in più rispetto al 2004. Finora i consumatori hanno avuto poca possibilità di scelta per l'approvvigionamento energetico e hanno dovuto subire i continui aumenti del costo del kilowattora in bolletta. Con il fotovoltaico non sarà più così.

Entro il 2050 potrà invece arrivare dal vento circa il 34 per cento dell'energia mondiale. Il vento permetterà di "risparmiare" - ossia di non emettere in atmosfera - ben 110 miliardi di tonnellate di CO2 da qui al 2050, che corrispondono alle emissioni di anidride carbonica dell'intera Europa in un arco di tempo di 25 anni. Finora la crescita dell'eolico è stata notevole, se paragonata alle altre fonti rinnovabili: dal 1995 al 2005 la potenza installata nel mondo è cresciuta di dodici volte.

Ma il sole e il vento non sono tutto. C'è anche l'efficienza energetica da sfruttare: se potessimo sostituire oggi tutte le apparecchiature elettriche con le tecnologie efficienti già disponibili sul mercato arriveremmo a risparmiare fino al 30 per cento di elettricità.

Greenpeace chiede ai governi di tutto il mondo di adottare politiche di supporto allo sviluppo delle fonti alternative. Al momento, lo strumento più efficace per "spingere" le rinnovabili sono gli incentivi in "conto energia". In Italia, occorre ripensare il limite al numero di impianti finanziabili,  così da soddisfare al meglio la domanda dei consumatori.

Come funziona il "conto energia"?

Il "conto energia" è un meccanismo di incentivazione che remunera l'energia elettrica prodotta da un impianto solare fotovoltaico. Oltre al conto energia esiste anche il "conto capitale". Mentre con quest'ultimo si intende un incentivo per la parziale copertura dell'investimento iniziale di un impianto, con il conto energia i privati si devono far carico di tutto l'investimento iniziale, poiché gli incentivi si ricevono solo in un secondo momento, quando l'impianto inizia a immettere l'energia prodotta in rete.

A prima vista il conto energia sembrerebbe un meccanismo d'incentivazione meno vantaggioso. In realtà non è così: la Germania è diventata il primo "paese fotovoltaico" al mondo grazie proprio al conto energia. Gli incentivi sono infatti assicurati per vent'anni e permettono di rientrare nell'investimento iniziale nel giro di una decina d'anni. Il resto è tutto guadagno e, alla fine dei venti anni di incentivazione, si dispone di un impianto che ha ancora molti anni di vita e permette di essere energeticamente indipendenti. In genere i pannelli solari hanno una vita utile di 30-35 anni. Oggi, inoltre, la maggior parte delle aziende produttrici garantisce rendimenti del 90 per cento per 25 anni.

Le tariffe attuali sono pari a circa 2 volte e mezzo il prezzo dell'energia acquistata dalla rete. Il prezzo delle tariffe varia tuttavia a seconda della "grandezza" dell'impianto, e di una serie di altre variabili tecniche. Al momento esiste un limite al numero di impianti finanziabili. Per maggiori informazioni clicca qui

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