Questo sito utilizza cookie tecnici propri per migliorare la tua navigazione e cookie di terze parti per analisi statistiche e condivisione dei contenuti. Procedendo con la navigazione acconsenti all'uso di tutti i cookie. Per saperne di più clicca qui.

La nostra attivista espulsa dall'Indonesia con false accuse

News - 17 novembre, 2009
Anche se formalmente non viene loro contestato alcun addebito, la nostra campaigner Chiara, insieme a un giornalista de "L'Espresso" e ad altri attivisti, sono stati portati alla stazione di polizia per l'immigrazione di Pekanbaru per essere espulsi. Li accusano ingiustamente di attività illegali che non hanno mai commesso.

La polizia indonesiana al Campo di resitenza climatica di Greenpeace nella penisola di Kampar.

La polizia indonesiana li ha fermati ieri mentre raggiungere il Campo di resistenza climatica nella penisola di Kampar a Sumatra, dove è in atto una protesta contro la deforestazione. Sono stati trattenuti per quasi 24 ore.

L'Ambasciata italiana è stata totalmente incapace di intervenire in questo contesto di grave violazione dei diritti civili. Chiediamo adesso al Ministro degli Esteri Frattini di convocare per chiarimenti l'Ambasciatore dell'Indonesia in Italia, Mohamad Oemar.

A causa della deforestazione, l'Indonesia è il terzo più grande emettitore di CO2 dopo Cina e Usa. Il nostro Campo nasce con l'obiettivo di fermare la distruzione delle ultime torbiere indonesiane. L'azione della polizia è chiaramente mirata a scoraggiare il viaggio degli attivisti e dei giornalisti verso il nostro Campo. E a difendere le attività distruttive di multinazionali come la APRIL.

Categorie
Tag