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Obama a Copenhagen: città giusta ma data sbagliata!

News - 2 ottobre, 2009
I presidenti Obama, Lula, Zapatero e il Primo Ministro Hatoyama sono a Copenhagen per sostenere le candidature dei propri paesi ai prossimi Giochi Olimpici del 2016. Immediato il benvenuto dei nostri attivisti: hanno aperto uno striscione con scritto "Obama, right city, wrong date". A Copenhagen i capi di Stato devono tornare a dicembre per partecipare alla Conferenza Onu sul clima.

Gli attivisti di Greenpeace mandano un messaggio al Presidente Obama dal campanile della chiesa di St. Nicholas a Copenhagen.

Si sono mossi in quattro per sostenere una candidatura olimpica, vogliamo proprio vedere in quanti verranno a Copenhagen per salvare il clima. Gli attivisti hanno appeso il banner in cima al campanile della chiesa di St. Nicholas. Due dei climber sono italiani. Ventisei, invece, sono stati arrestati mentre cercavano di aprire striscioni in altri punti di Copenaghen.

Copenhagen è una tappa fondamentale per trovare l'accordo che potrà salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici catastrofici. Per questo è indispensabile la presenza dei capi di Stato. Se loro non saranno in grado di raggiungere un'intesa a Copenaghen, l'umanità andrà incontro a migrazioni di massa, estinzione di specie animali e vegetali, perdita di interi ecosistemi, aumento della fame nel mondo. I costi per l'economia saranno pari al 20 per cento del Pil mondiale.

Lo spirito olimpico di amicizia e solidarietà è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno al summit di Copenaghen per salvare il clima: senza un gioco di squadra, non ci sarà alcun vincitore, ma solo perdenti.

Sempre oggi, un altro gruppo di attivisti a bordo della nave Arctic Sunrise che da mesi naviga nelle acque dell'Oceano Artico, ha bloccato un carico di 70mila tonnellate di carbone proveniente da miniere nelle Isole Svalbard, a 1400 Km dal Polo Nord.

Gli attivisti, travestiti da capi di Stato, hanno aperto un banner con scritto "Il carbone scioglie l'Artico" per denunciare che lo sconsiderato utilizzo di combustibili fossili sta portando a un'accelerazione dei cambiamenti climatici: secondo le più recenti previsioni scientifiche i ghiacci dell'Oceano Artico spariranno già nelle estati del 2030.

Il carbone è la maggiore fonte di emissione di CO2 al mondo, responsabile di oltre il 40 per cento delle emissioni complessive da fonti fossili. Bisogna avviare al più presto una "Rivoluzione Energetica" per il rapido sviluppo di tecnologie rinnovabili già oggi disponibili, mature, e in grado di coprire l'88 per cento del fabbisogno energetico europeo al 2050.

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