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No carbone a Porto Tolle

News - 29 aprile, 2009
Questa mattina abbiamo manifestato di fronte al Ministero dell'Ambiente per dire no alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle. Oggi la Commissione di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) discuterà il via libera alla riconversione che regalerà all'Italia altri 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.

Attivisti di fronte al ministero dell'Ambiente protestano contro la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle. (Foto di Emiliano Cavicchi)

Insieme a Legambiente, abbiamo srotolato dalle finestre del Ministero uno striscione di 9 metri "No al carbone" e innalzato una ciminiera fumante sul marciapiede sottostante. Prima della votazione abbiamo consegnato al presidente e ai membri della Commissione VIA un volantino con il messaggio "Carbone a Porto Tolle? Il tuo voto favorevole aumenta le emissioni di gas serra e condanna il delta del Po. Non diventare killer del clima!".

Il voto odierno va in direzione diametralmente opposta a quella annunciata dal ministro Prestigiacomo solo qualche giorno fa a Siracusa al G8 Ambiente sui mutamenti climatici. Lì ha sottolineato la necessità e l'urgenza di interventi di riduzione dei gas climalteranti. Un atteggiamento 'schizofrenico' da parte del nostro governo: negli incontri internazionali presenta la maschera ragionevole di chi vuole combattere il global warming e in casa autorizza nuove centrali a carbone.

La conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo di un parco naturale patrimonio dell'Umanità per l'UNESCO comporterà impatti devastanti per il delicato ambiente del Delta del Po, come il passaggio di 3000 chiatte all'anno per portare il carbone all'impianto. La riconversione del nuovo impianto, inoltre, aggiungerà 10 milioni di tonnellate di CO2 ai ritardi dell'Italia rispetto agli obblighi di riduzione previsti dal Protocollo di Kyoto e dal "pacchetto clima" europeo, appena firmato dall'Italia.

Il carbone pulito non esiste. Anche avvalendosi delle migliori tecnologie, i nuovi impianti a carbone hanno emissioni più che doppie rispetto a quelle di un ciclo combinato a gas: 770 grammi di CO2 per kilowattora prodotto, contro i 365 grammi del gas. La conferma è che nel 2007 le 12 centrali a carbone attive nel nostro Paese hanno prodotto il 14% dell'energia elettrica complessiva, e il 30% delle emissioni di anidride carbonica dell'intero settore elettrico.

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